Maurizio Belpietro direttore dell’Unità per un giorno: scoppia la polemica
Il quotidiano torna in edicola una volta all'anno per evitare che la testata decada, ma fa discutere la direzione di Belpietro
Maurizio Belpietro direttore dell’Unità in edicola il 25 maggio | Il quotidiano L’Unità è tornato in edicola per un giorno sabato 25 maggio 2019 sotto la direzione di Maurizio Belpietro e la scelta di questo direttore ha creato subito una polemica editoriale e politica.
L’editore del quotidiano, che non va in edicola da un paio d’anni, è obbligato per legge a pubblicare almeno un numero l’anno per evitare che la testata decada.
L’Unità è stato un quotidiano politico italiano storicamente legato al PCI e fondato da Antonio Gramsci il 12 febbraio 1924.
Massimo Pessina, imprenditore edile ed editore del quotidiano L’Unità ha chiesto di dirigere il numero speciale a Maurizio Belpietro, uno dei più noti giornalisti italiani esplicitamente di destra, nonché direttore del quotidiano La Verità.
La decisione di affidare la direzione del numero speciale a Belpietro, proprio per il suo profilo politico molto distante dal giornale, non è piaciuta al comitato di redazione, che ha parlato di “gesto gravissimo”.
“Pur non condividendo nulla di quanto è mai stato scritto su quel giornale, ho accettato perché è un gesto che serve a garantire la libertà di stampa”, ha replicato Belpietro.
Anche Stefano Fassina, deputato di LeU, è intervenuto, parlando di un “inaccettabile affronto alla storia de L’Unità e della sinistra italiana”.
“Solidarietà alla redazione e a tutti i lavoratori e le lavoratrici del giornale”, ha scritto Fassina in una nota. “Il punto non sono le qualità del neo-Direttore, ma il suo profilo politico e culturale. Una trovata geniale sul piano del marketing da una proprietà che non sente alcuna responsabilità morale, ma umiliante per la storia gloriosa del giornale fondato da Antonio Gramsci. Ci impegniamo a contribuire a realizzare un’adeguata alternativa”.
Maurizio Belpietro direttore Unità | Il comitato di redazione si oppone
Nella nota del comitato di redazione diffusa ieri, la scelta di nominare Belpietro direttore dell’Unità – anche solo per un giorno – viene considerato un “ultimo affronto alla storia del quotidiano fondato da Antonio Gramsci”.
L’annuncio è “arrivato questo pomeriggio all’improvviso e senza alcuna comunicazione al Comitato di redazione da parte dell’amministratore delegato Guido Stefanelli quando in redazione era in chiusura il numero speciale realizzato per evitare la decadenza della testata. Si tratta di un gesto gravissimo, un insulto alla tradizione politica di questo giornale e della sinistra italiana prima ancora che una violazione delle norme contrattuali”.
“L’Unità, giornale fondato da Antonio Gramsci e sopravvissuto al fascismo, in mano ad un direttore da sempre apertamente schierato con la parte più conservatrice della politica italiana e più volte alla guida di giornali di proprietà di Silvio Berlusconi che a l’Unità e ai partiti della sinistra non hanno mai risparmiato insulti e campagne d’odio”, prosegue la nota. “Il giornale sarà domani in edicola con la firma di Maurizio Belpietro ma non con quella di Umberto de Giovannangeli che, componente del comitato di redazione chiamato a lavorare a questo numero speciale, avendo saputo del cambio di direzione soltanto pochi minuti prima che il giornale andasse in stampa ha deciso di ritirarla in segno di protesta”.