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È Marie Curie la donna più influente della storia

Immagine di copertina
Marie Curie e il marito Pierre in laboratorio. Credits: Wikimedia Commons

A incoronarla è stata una rivista inglese, BBC History

Maria Slodowska, meglio conosciuta come Marie Curie, è stata pioniera polacca naturalizzata francese della chimica e della fisica, nonché unica donna a vincere il premio Nobel per la fisica e per la chimica, rispettivamente nel 1903 e nel 1911.

A lei e al marito Pierre si deve la scoperta del radio e del polonio.

Oggi, Curie è stata incoronata “donna più influente della storia” dalla rivista di storia britannica BBC History, che ha prima condotto un sondaggio al riguardo.

“Marie Sklodowska Curie ha cambiato il mondo non una volta ma due. Ha fondato la nuova scienza della radioattività – inventando persino la parola – e le sue scoperte hanno portato a delle cure utili per il cancro”, ha scritto la rivista.

Si tratta anche della prima donna a vincere un premio Nobel, prima professoressa donna all’Università di Parigi e la prima persona in assoluto a vincere due premi Nobel. Ancora oggi, sono solo quattro le persone che hanno vinto più di uno dei prestigiosi premi.

Al secondo posto della classifica troviamo Rosa Parks, attivista afro-americana per i diritti civili che ha sfidato la segregazione razziale negli anni ‘5o.

Segue Emmeline Pankhurst, fondatrice nel 1903 della Women’s Social and Political Union che ha combattuto per il suffragio universale nel Regno Unito creando un movimento di massa “senza precedenti nella storia britannica”, secondo la BBC.

Al quarto posto c’è Ada Lovelace, la prima persona al mondo ad aver programmato un computer. E poi Rosalind Franklin, chimica, fisica e cristallografa britannica che ha fornito le prove della struttura a doppia elica del DNA e Margaret Thatcher, prima Primo Ministro inglese donna.

Nella lista, che conta le cento donne più influenti della storia, troviamo anche Mary Wollstonecraft, che ha scritto A vindication of the rights of Woman, una pubblicazione cardine alla base del primo movimento femminista, l’infermiera inglese Florence Nightingale, l’autrice Jane Austen, la principessa Diana, Madre Teresa di Calcutta e Cleopatra.

Chi era Marie Curie

“Marie Curie era una donna d’azione e di enorme intelletto”, ha scritto BBC History.

Nata a Varsavia nel 1867, si trasferì a Parigi perché nel Paese natio le donne non potevano essere ammesse agli studi superiori.

Alla Sorbona si laureò in fisica e matematica e conobbe il futuro compagno di ricerca scientifica e marito, Pierre Curie. Insieme i due più tardi identificarono due nuovi elementi della tavola periodica, il radio e il polonio.

Nel 1897 cominciò a studiare le sostanze radioattive e arrivò a inventare lei stessa la parola “radioattività”.

Dopo la morte accidentale del marito nel 1906 le fu concesso di insegnare alla Sorbona, arrivando a detenere la cattedra di Fisica generale e diventando la prima donna a insegnare presso la celebre istituzione.

Nel 1903 vince il premio Nobel per la Fisica insieme al marito Pierre e al ricercatore Antoine Henri Becquerei per i loro studi sulle radiazioni, mentre nel 1911 vince il Nobel per la Chimica, diventando la prima persona a vincere due dei prestigiosi premi, e anche una delle due sole persone ad averlo vinto in due aree distinte.

Dopo la morte di Pierre, Curie si è dedicata anche alla beneficenza, raccogliendo una piccola fortuna per finanziare laboratori e sviluppare cure contro il cancro.

Durante la Prima Guerra Mondiale, aiutò a fornire alle ambulanze macchinari per i raggi X, spesso portandoli lei stessa al fronte. Lavorò anche come radiologa per il trattamento dei soldati feriti.

Si ammalò di anemia aplastica per via dei materiali radioattivi con cui lavorò per una vita intera. All’epoca non si conosceva la pericolosità del materiale radioattivo. Morì a Passy, in Alta Savoia, nel 1934.

Nel 1995, le sue spoglie e quelle del marito vengono spostate dal cimitero di Sceaux al Pantheon di Parigi, diventando la prima donna della storia a ricevere questo onore per meriti propri.

La figlia maggiore, Iréne, vinse anch’ella un premio Nobel per la chimica nel 1935, mentre la secondogenita divenne scrittrice, consigliera speciale del Segretariato delle Nazioni Unite e ambasciatrice dell’UNICEF.

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