L’uomo che profetizzò la pandemia
Tre anni prima che il virus sconvolgesse le nostre vite il premio Pulitzer Lawrence Wright iniziò a scrivere un libro, dal titolo “Pandemia”, in cui già parlava di Coronavirus, quarantena, misure restrittive, distanziamento sociale, mascherine, vaccini. Sul settimo numero del nostro settimanale Wright racconta "Anno Uno", il mondo che verrà dopo il Covid
Sul settimo numero del nostro settimanale Wright racconta “Anno Uno”, il mondo che verrà dopo il Covid (qui la sua intervista esclusiva).
Quando il premio Pulitzer Lawrence Wright ha iniziato a scrivere “Pandemia” (edito in Italia da Piemme) il Covid non esisteva ancora. Era il 2017. Eppure nel romanzo, consegnato all’editore nell’estate del 2019, si leggevano già parole come Coronavirus, quarantena, misure restrittive, distanziamento sociale, mascherine, vaccini. Termini che poco dopo sarebbero diventati parte del nostro linguaggio quotidiano.
In “Pandemia” Wright racconta la storia del dottor Henry Parsons, epidemiologo di fama mondiale che in Indonesia scopre un virus misterioso, capace di diffondersi rapidamente in tutto il mondo. Il romanzo è arrivato sugli scaffali delle librerie italiane il 5 maggio 2020. In quel momento “gran parte del suo contenuto si era fuso con le notizie quotidiane” ha scritto nella sua recensione Marion Winik del Washington Post.
Wright è stato “profetico”, anche se lo scrittore ha spesso respinto questa definizione spiegando che si è trattato di coincidenze. E di ricerca. Prima di scrivere il libro, infatti, il giornalista aveva intervistato alcuni dei più importanti virologi ed epidemiologi al mondo. Il parallelismo con quello che è accaduto negli ultimi due anni è in ogni caso straordinario.
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