La Biennale Arte 2022: i vincitori
LA BIENNALE ARTE 2022. I VINCITORI. DOVE SI TROVA LA SESTA CAPSULA DEL TEMPO, OLTRE A QUELLE DELLA CURATRICE CECILIA ALEMANI? LA TROVERETE ALLA COLLEZIONE PEGGY GUGGENHEIM FINO AL 26 SETTEMBRE 2022 CON LA INTRIGANTE MOSTRA “SURREALISMO E MAGIA. LA MODERNITA’ INCANTATA”
La Giuria Internazionale della 59esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, composta da Adrienne Edwards (Usa) Presidente della giuria, Lorenzo Giusti (Italia), Julieta Gonzalez (Messico), Bonaventure Soh Bejeng Ndikung (Camerun), Susanne Pfeffer (Germania) ha così attribuito i premi ufficiali:
GRAN BRETAGNA:
Sonia Boyce : Feeling Her Way
Commissario: Emma Dexter, British Council
Curatore: Emma Ridgway; Espositore: Sonia Boyce
Sede: Giardini
Due menzioni speciali attribuite alle Partecipazioni Nazionali:
Francia
Les reves n’ont pas de titre/ Dreams have no titles
Commissario: Institut Francais with the Ministry for Europe and Foreign Affairs and Ministry of Culture
Curatori: Yasmina Reggad, sam Bardaouil e Till Fellrath
Espositore: Zineb Sedira
Sede: Giardini
Uganda
RADIANCE: They dream in time
Commissario: Naumo Juliana Akoryo
Curatore: Shaheen Merali
Espositori: Acaye Kerunen and Collin Sekajugo
Sede: Palazzo Palumbo Fossati san marco 2597
Leone d’Oro per il miglior partecipante alla mostra Internazionale Il latte dei sogni a:
Simone Leigh
Ali Cherri
La giuria ha anche deciso di assegnare due menzioni speciali ai partecipanti:
Lynn Hershman
Shuvinai Ashoona
Al Padiglione Italia, dell’artista Gian Maria Tosatti a cura di Eugenio Viola, che ha scatenato tante polemiche non è andato alcun premio. Polemiche spesso pretestuose. Del resto se si fa rientrare nell’arte anche la scenografia e il riempimento di spazi immensi e il loro arredamento, il loro progetto dal titolo onirico “Storia della Notte e Destino delle Comete “ci permette di vivere un’emozione ed un’esperienza unica. È un viaggio senza tempo in una fabbrica abbandonata che fa parte del nostro Dna. La sensazione iniziale è quella dello sconforto e dello sconcerto come per la perdita di un nostro caro. Ma proseguendo il percorso si arriva in un mare aperto dove più che le lucciole di Pasolini sull’orizzonte e in maniera positiva, personalmente, ci ho visto un “a riveder le stelle” di Dante Alighieri e alla fine e in un attimo finisce l’incubo e la negatività e si viene accolti dalla speranza.
Un’opera questa che farà ancora tanto discutere. Ma se è considerata arte anche quella spettacolare che crea stupore e meraviglia, penso a Damien Hirst e a Jeff Koons, come non farsi sedurre da questa che è molto più povera e che ai loro ori, diamanti e brillanti risponde con la polvere e con le ragnatele?
Per finire ricordo il Padiglione Italia nella edizione del 2017 curato da Cecilia Alemani dove l’artista Roberto Cuoghi con il suo lavoro “imitazione di Cristo” creò altre polemiche e sconcerto. Meno rispetto a quelle suscitate, sempre nel 2017, dalla famosa e stupefacente mostra di Damien Hirst “ Treasures from the Wreck of the Unbelievable” a palazzo Grassi e alla fondazione Pinault che nasceva dal falso ritrovamento di un tesoro romano nel profondo degli abissi.
“È dell’artista il fin la meraviglia, chi non sa far stupir vada alla striglia”.
Collezione Peggy Guggenheim Fino al 26 settembre 2022
Curatrice: Grazina Subelyte
Ero stato a visitarla lo scorso anno in occasione della Biennale Architettura 2021 ma a causa della pandemia è stata rinviata a questo anno. La scelta è stata giusta perché’ a parer mio si abbina perfettamente ai temi trattati dalla Biennale Arte 2022 curata da Cecilia Alemani e dal titolo “il latte dei sogni” dal nome di un libro di favole per bambini della scrittrice e pittrice britannica Leonora Carrington.
Una mostra assolutamente da non perdere se si vuole approfondire il tema surrealista della Biennale Arte e che affronta l’interesse dei surrealisti per la magia e per l’occulto. Tra l’altro Peggy Guggenheim era amica intima di Ernst e di Breton e tra le collezioniste più interessate alla loro arte. Sette anni di preparazione ci sono voluti alla curatrice per realizzarla, in un momento storico e politico questo che si avvicina proprio a quello tra le due guerre mondiali in cui il movimento surrealista nasce e per il quale l’interiorità, i sogni, l’inconscio, la magia e l’alchimia sono il loro lasciapassare alla ricerca di un mondo nuovo e di una rinascita culturale e spirituale.
Il percorso parte dai lavori metafisici di De Chirico, che era considerato da Breton il precursore del movimento surrealista e che hanno influenzato tutti gli altri artisti del gruppo. Vede riuniti dopo 80 anni due capolavori di Ernst e di sua moglie Carrington. Si sviluppa con opere provenienti per la prima volta da musei e da collezioni private internazionali, che mettono a confronto l’uomo e la natura, il micro e il macrocosmo. È presente anche il misterioso quanto intrigante lavoro di René Magritte “La Magia Nera “. La mostra successivamente a Venezia sarà spostata al Museum Barberini, Postdam, dal 22 ottobre al 29 gennaio 2023.