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Home » Cultura

È morto lo scrittore Ismail Kadare: aveva 88 anni. Con i suoi libri ha combattuto il regime comunista in Albania

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È morto lo scrittore albanese Ismail Kadare: aveva 88 anni

Ismail Kadare, il più grande scrittore albanese del Novecento e dei primi anni del terzo millennio, è morto a Tirana all’età di 88 anni a causa di un infarto. La notizia è stata confermata dalle fonti ospedaliere della capitale albanese e dal suo editore. Kadare è noto per aver creato un’opera letteraria monumentale durante il regime comunista di Enver Hoxha, intrecciando storia e miti del suo Paese in narrazioni di rilevanza universale.

Scrittore, poeta, saggista e sceneggiatore, Kadare fu membro dell’Assemblea del Popolo per 12 anni (dal 1970 al 1982) e vicepresidente del Fronte Democratico dell’Albania durante il regime comunista. Iniziò la sua carriera scrivendo poesie, ma raggiunse la fama con il suo primo romanzo, “Il generale dell’armata morta”, che racconta la storia di un generale e di un prete italiani impegnati a recuperare le salme dei soldati italiani caduti in Albania durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo romanzo lo rese una figura dominante nella letteratura albanese e gli conferì notorietà internazionale.

Kadare sfruttò le sue opere per criticare il regime attraverso allegorie politiche. Molti dei suoi romanzi, tra cui “Concerto alla fine dell’inverno”, “Il mostro” e “Il Palazzo dei sogni”, furono banditi dallo stato albanese.

Nato ad Argirocastro, Kadare si laureò in storia e filologia all’Università di Tirana e studiò letteratura per due anni all’Istituto Gor’kij di Mosca, ma dovette interrompere gli studi a causa delle tensioni diplomatiche tra Albania e Unione Sovietica. Tornato in patria, iniziò la sua carriera giornalistica con la rivista Drita (“Luce”), diventando presto noto e assumendo la direzione della rivista Les lettres albanaises.

Nel 1990, dopo aver espresso pubblicamente il suo dissenso verso il regime comunista albanese, Kadare chiese asilo politico in Francia. Con la caduta del regime nel 1992, tornò in Albania, alternando da allora la sua residenza tra il suo paese natale e la Francia. Durante la sua carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’International Booker Prize nel 2005, il premio Nonino nel 2018 e il premio Principe delle Asturie nel 2009. È stato spesso considerato tra i favoriti per il Premio Nobel per la Letteratura, anche se non lo ha mai vinto. La casa editrice La nave di Teseo sta rieditando la sua opera, pubblicando tra gli altri “La bambola” (2017), “La provocazione” (2018), “Aprile spezzato” (2019), “La città di pietra” e “Le mattine al Café Rostand” (2021).

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