L’identità di Banksy potrebbe essere stata rivelata per errore
Durante un'intervista con il podcast Distraction Pieces trasmessa martedì 20 giugno, il dj di musica drum and bass Goldie era intento a parlare di Banksy quando inavvertitamente l’ha chiamato con un altro nome
Ogni volta che compare un suo nuovo graffito la notizia fa il giro del mondo, e a lui sono state dedicate mostre e convegni, ma nonostante tutta questa popolarità, sono circa vent’anni che il mondo si interroga sull’identità dello street artist più noto al mondo: Banksy.
L’artista, di cui è noto il fatto che sia originario della città di Bristol, Regno Unito, che da sempre lavora senza mostrarsi, ha fatto nascere moltissime ipotesi sul suo vero nome, e di recente potrebbe essere stato rivelato un nuovo indizio a questo riguardo.
Durante un’intervista con il podcast Distraction Pieces trasmessa martedì 20 giugno, il dj di musica drum and bass Goldie era intento a parlare di Banksy quando inavvertitamente l’ha chiamato con un altro nome, “Robert”.
In particolare, la frase era “Senza mancare di rispetto a Robert, credo sia un grande artista. Penso che abbia cambiato completamente il mondo dell’arte”.
Al minuto 36 di questo audio, la frase incriminata:
Whoops. Goldie might have outed Banksy as “Robert” (Del Naja) on a podcast. Fast-forward to 34 mins here https://t.co/wtL1vPKHBg.
— Kosso 🌀 (@kosso) 22 giugno 2017
Questo però non è sfuggito agli spettatori, che hanno considerato lo scivolone di Goldie una conferma del fatto che Banksy possa essere Robert Del Naja, cantante e musicista cinquantaduenne del gruppo musicale Massive Attack, attivo dall’inizio degli anni Novanta.
Questa una sua immagine:
Goldie e Del Naja sono amici da decenni, ed è noto che prima di sfondare con la musica, Del Naja era stato un autore di graffiti. Il fatto che le opere di Banksy siano spesso comparse in luoghi vicini a quelli in cui si erano svolti dei concerti dei Massive Attack aveva già fatto nascere in passato la teoria secondo cui fosse proprio Del Naja a nascondersi dietro lo pseudonimo, circostanza che il musicista aveva negato, pur ammettendo di conoscere l’artista.
Questa l’ultima opera nota di Banksy, comparsa a Dover, Regno Unito, nel maggio scorso: