Ricordando il Mahatma Gandhi
Il 30 gennaio 1948, 70 anni fa, veniva ucciso in India l'uomo simbolo della non violenza
Il 30 gennaio 1948, all’età di 78 anni, il politico e filosofo Mahatma Gandhi veniva ucciso a Nuova Delhi, in India.
Gandhi nacque il 2 ottobre 1869 a Porbandar, nell’attuale stato del Gujarat, nell’India occidentale. Il suo nome completo era Mohandas Karamchand Gandhi.
Conosciuto anche con l’appellativo di Mahatma, termine sanscrito che significa “grande anima”, conferitogli per la prima volta dal poeta Rabindranath Tagore, la sua figura ebbe un ruolo fondamentale nel processo che vide diventare l’India un paese indipendente nel 1947.
Il suo carisma e spessore come politico lo hanno reso un’icona mondiale, tanto che anche Benito Mussolini lo ricevette per sottoporlo a un tour degli armamenti dell’Italia fascista nel 1931.
Nel 1948 fu assassinato con tre colpi di pistola da Nathuram Godse, un estremista indù che riteneva Gandhi responsabile per alcune concessioni al vicino Pakistan e in particolar modo alle fazioni musulmane.
Scrittore estremamente prolifico, gli insegnamenti di Gandhi sono tutt’oggi considerati di primissima importanza dagli indiani e da altre popolazioni. La sua autobiografia Storia dei miei esperimenti con la verità è diventata un best seller.
Gandhi è stato uno dei maggiori esponenti della disobbedienza civile attraverso la non violenza di tutto il mondo.
Nel 2007 l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di commemorare il 2 ottobre, in onore dell’anniversario della nascita di Gandhi, la giornata internazionale della non violenza.
“Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre”, disse una volta il Mahatma Gandhi.
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Qui alcune immagini di bambini indiani vestiti come Gandhi.