La nuova app di Google che ti suggerisce il dipinto famoso al quale somigli
Arts & Culture si basa su un sistema di riconoscimento facciale per confrontare la somiglianza del proprio volto con i quadri di musei in tutto il mondo
Arts & Culture è un’applicazione creata da Google nel 2016 che sta riscuotendo un grande successo negli ultimi giorni grazie al lancio della nuova funzione che associa al proprio selfie un dipinto.
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Una volta scaricata l’applicazione, che è disponibile sia in versione Android che iOS, viene chiesto all’utente di scattarsi un selfie.
A questo punto, il proprio volto viene abbinato a diversi dipinti, elencati in ordine di somiglianza.
Gli stili artistici dei quadri sono i più vari, selezionati per cercare di essere quanto più simili all’originale.
Il funzionamento dell’app si basa su un sistema di analisi automatica delle immagini per confrontare la somiglianza del proprio volto con una raccolta di migliaia di opere d’arte condivise con Google dai musei di 70 paesi in tutto il mondo.
La nuova funzione di riconoscimento facciale di Google Arts & Culture sta avendo molto successo sui social network.
Un gran numero di utenti stanno provando l’app, condividendo i risultati con i loro amici e followers.
This google arts and culture app is pretty amazing. Feel real strong about my 40% 😳 pic.twitter.com/2iyexRkUG5
— pw (@petewentz) 14 gennaio 2018
Tutti sembrano spinti dalla curiosità di sapere a quale ritratto del passato si è stati abbinati, magari appartenente a qualche personaggio storico.
I risultati non sempre sono lusinghieri per gli utenti, ma gli abbinamenti, condivisi sui social network, suscitano quasi sempre reazioni divertite.
Torn between which one I think is better likeness with the Google Arts and Culture app. pic.twitter.com/uSw8RmOip8
— Felicia Day (@feliciaday) 13 gennaio 2018
Il crescente utilizzo della app sta raggiungendo anche un altro risultato importante.
Arts & Culture, infatti, offre la possibilità di usufruire di una grande quantità di contenuti, documenti, risorse e opere provenienti da tutto il mondo, fino a oggi poco sfruttati.
Hey this one ain’t so bad. pic.twitter.com/er0FxZNVO8
— Kumail Nanjiani (@kumailn) 13 gennaio 2018