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Home » Cultura

L’erede di Alessandro Tassoni racconta all’Università di Padova l’antenato scrittore che porta il suo nome

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Alessandro Tassoni scrittore | Università Padova | La Secchia rapita

Alessandro Tassoni scrittore| Università PadovaAlessandro Tassoni racconta il suo antenato. Omonimo. Si chiama proprio come lui. In un convegno importantissimo, che si è svolto all’Università di Padova – esattamente nella sala delle Edicole di Palazzo Liviano – vengono ripercorse le più importanti tappe della letteratura italiana grazie al poema del Tassoni: La secchia rapita.

Una vera e propria eredità culturale importantissima per la Letteratura italiana anche nella prospettiva della questione linguistica, che vede al centro da tempo l’analisi dei poemi in ottave.

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Titolo della giornata studi: “Alessandro Tassoni e il poema eroicomico”, con i maggiori esperti del dipartimento di Studi linguistici dell’ateneo che discutono sulla figura dell’ autore de La secchia rapita, poema in ottave del 1614 (ma pubblicato a Parigi nel 1622).

Ovviamente al convegno è presente anche l’erede della dinastia, l’omonimo Alessandro Tassoni. Un vero valore aggiunto per una giornata dedicata interamente alla cultura, che vede una folta partecipazione di pubblico. Molto apprezzato l’intervento della professoressa Elisabetta Selmi, docente di Letteratura italiana.

Alessandro Tassoni scrittore | trama de La secchia rapita

Bologna e Modena ai tempi di Federico II. Un conflitto che diventa la trama del poema. I bolognesi, durante la battaglia di Zappolino, vengono respinti e inseguiti fino alle loro città. I modenesi portano via come trofeo di guerra una secchia di legno.

Al rifiuto dei modenesi di riconsegnare la secchia, i bolognesi dichiarano loro guerra. Partecipano gli dei dell’Olimpo, Apollo e Minervasi che schierano a fianco dei bolognesi mentre Marte, Venere e Bacco dalla parte dei modenesi. C’è un nuovo elemento introdotto dal Tassoni: l’entrata in campo di un esercito di donne, guidato da Ranoppia.

Tassoni, modenese d’origine, riprende la tradizione burlesca di irridere il mondo cavalleresco. Il maggiore esempio resta La secchia rapita, ambientata nel Medioevo (esattamente nel periodo federiciano). La città di Modena lo ricorda da anni con l’intitolazione di un premio.

Con la giornata studi a lui dedicata, presso l’Università di Padova, si riapre il tema dell’importanza del poema cavalleresco, fondamentale per ripercorrere le tappe linguistiche e non solo della letteratura italiana.

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