A Nauplia in Grecia il primo convegno dell’associazione To Hellenikon
In un passo famoso dell’ottavo libro delle Storie Erodoto dà una definizione di identità culturale che colpisce per la sua straordinaria attualità. Siamo in un momento di grande pericolo per la Grecia, aggredita e invasa dalla sterminata armata del re persiano Serse.
Gli Spartani temono che Atene, minacciata da vicino, possa staccarsi dall’alleanza greca e cercare un accordo con i Persiani, ma gli Ateniesi li rassicurano: “Non vi tradiremo mai: abbiamo in comune lingua, fede religiosa, cultura; questo nostro ‘essere Greci’ (to Hellenikòn) fa di noi tutti una comunità indissolubile”.
Stare insieme, anche e soprattutto nei momenti difficili: vale per i Greci del passato, vale per noi europei di oggi (anche la Comunità Europea attraversa un momento di grande incertezza); e vale per gli studiosi del mondo greco che, nel segno di Erodoto e nel tentativo di ridare slancio a un comparto di studi un po’ appannato, hanno costituito da qualche mese la nuova Associazione “To Hellenikon”.
Ne fanno parte filologi, archeologi, storici, storici dell’arte e della filosofia, bizantinisti, neogrecisti. Il Convegno, che si è svolto dal 27 al 30 giugno a Nauplia, la prima capitale della Grecia moderna dopo la conquista dell’indipendenza (1825) è stato aperto dai saluti di Iannis Chrysoulakis, Segretario Generale del Ministero greco degli Affari Esteri e responsabile dell’Agenzia per i rapporti culturali (che ha dato il suo patrocinio) e di Francesco Neri, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene.
Le relazioni sono state tenute da studiosi di molte Università italiane, con una marcata presenza di giovani; si è parlato, tra l’altro, dei contenuti politici della tragedia (e del teatro in genere), dei canali dell’azione diplomatica, delle “diversità di genere” nelle manifestazioni del sentimento religioso; una relazione molto vivace ha mostrato come certi gesti scaramantici della tradizione popolare siano entrati nei protocolli dei comportamenti ufficiali: temi che dal passato trascorrono al mondo di oggi, con passaggio ovvio e immediato. C’è stato spazio anche per visite ai siti più significativi dell’Argolide (Micene, Epidauro, Nemea), tra spiegazioni storico-archeologiche e letture di testi. Il Convegno si è concluso in un clima di distensione, amicizia e palpabile soddisfazione.
Evidentemente, l’idea generatrice di To Hellenikon, cioè la creazione di una comunità di studi ampia, aperta, plurale, ma tenuta insieme da un sentimento di colleganza e cooperazione, è la ricetta giusta per riproporre la forza dell’eredità greca, nell’Università, nella scuola, nella società civile.