Da Cannavacciuolo a Bottura: quanto costa andare a mangiare in un ristorante stellato in Italia
Di recente Antonino Cannavacciuolo ha ottenuto la terza stella Michelin per il suo ristorante Villa Crespi si Orta San Giulio, in provincia di Novara. Con questo straordinario risultato ha portato a dodici i componenti del team degli chef italiani che vantano un ristorante stellato dal prestigioso riconoscimento. Il primo è stato Gualtiero Marchesi nel 1986, se si esclude Heinz Winkler – natali a Bressanone, primi passi in cucina a Bolzano – che però ha svolto tutta la sua carriera tra la Svizzera e la Germania. L’offerta dei ristoranti stellati non è per tutte le tasche, ma c’è molta confusione sull’effettiva accessibilità di questi luoghi. Quanto costa andare a mangiare in uno di questi locali? E cosa viene offerto?
Da Vittorio a Brusaporto costa 350 euro il menu “carta bianca”, oppure al costo di 260 euro c’è la formula “Nella tradizione di Vittorio”.
Bartolini al Mudec a Milano fa pagare 350 euro per 4 menu degustazione 2 Best of e 2 Mudec Experience, da 9 portate. Il pairing con il vino costa 250 euro. C’è anche la soluzione “alla carta”, con 3 piatti a scelta al prezzo di 240 euro, oppure 4 piatti al costo di 300 euro, vino escluso.
Al ristorante Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio la scelta è tra il menu della campagna (5 portate 150 euro), il menu d’autunno (7 portate 210 euro) e il menu del pescatore (10 portate 290 euro).
Chef Crippa a Milano è il più caro di tutti: la formula “Viaggio Cruppa” da 8 portate costa 290 euro, con diversi abbinamenti di vini: wine’s seasons a 190 euro, grande Piemonte a 220 euro, rarità a 380 euro. Un altro menu disponibile è il “Nebbiolo grand tasting”: oltre ai piatti dello chef prevede 5 calici di vino per 580 euro, O “Barolo” con abbinamento di sei calici alle portate per 500 euro.
La celebre Osteria Francescana di Massimo Bottura si distingue per il suo menu unico che varia di stagione in stagione: al momento il menu che si chiama “Vieni in Italia con me” è composto da 12 portate e costa 320 euro. A questi si devono aggiungere 210 euro per l’abbinamento vini.
Più semplice la formula del St. Hubertus Rosa Alpina dove lo chef Niederkofler offre la degustazione “cook the mountain” a 320 euro, bevande escluse. Una selezione di formaggi costa 45 euro.
Da Uliassi a Senigallia ci sono 5 menu degustazione: classico da 240 euro, easy classico 210 euro, lab 240 euro, caccia 240 euro. Anche qui c’è l’opzione con almeno 3 piatti dalla carta.
A Rubano, nel ristorante Le Calandre di Massimiliano Alajmo, tre menu degustazione tutti a 295 euro e tutti da 8 portate: “Classico”, “Max” e “Raf”. Oppure si possono scegliere 3 piatti alla carta a 160 euro, 4 piatti a 200 euro o, 5 piatti a 230 euro.
All’Enoteca Pinchiorri di Firenze due menu: “Madre Terra” da 10 portate a 290 euro vini esclusi, oppure “Evoluzione”, sempre da 10 portate a 290 euro vini esclusi. Menu degustazione unico anche nel ristorante Reale a Castel di Sangro.
Lo chef Romito prevede un percorso da 14 portate a 170 euro più 100 euro per l’abbinamento vini.
Heinz Beck ha creato per il suo “La Pergola” a Roma: un menu da 10 portate a 320 euro, oppure 7 portate a 270 euro.
Ultimo in ordine di tempo, Villa Crespi dello chef Antonino Cannavacciuolo. Si può scegliere tra il menu “Traccia” dal costo di 190 euro a persona, “Itinerario dal Sud al Nord Italia” dal costo di 210 euro a persona, oppure “Mettici l’anima” dal costo di 240 euro a persona.