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Zona rossa, la mail della Lombardia al Governo che smentisce Fontana: “Ricalcolate i dati Rt”

Immagine di copertina
Credit: ansa foto

Da ieri, domenica 24 gennaio, la Lombardia è tornata in zona arancione. Dopo il ricorso contro la decisione del ministero della Salute di collocare la Lombardia in zona rossa, la Regione guidata da Attilio Fontana era tornata a chiedere la zona arancione sulla base di un ricalcolo dell’Rt che la avrebbe fatta rientrare nella fascia di rischio più bassa.

Ma Attilio Fontana aveva negato che gli errori erano stati commessi dai tecnici lombardi. “La Lombardia deve essere collocata in zona arancione”, aveva scritto su Twitter il governatore lombardo. “Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze”.

Le cose, però, non starebbero proprio così. Che l’errore fosse partito dalla Regione lo conferma lo scambio di mail avvenuto diversi giorni prima del ricorso presentato dalla Lombardia.

La Lombardia, dicono dall’Iss, “ha segnalato dall’inizio dell’epidemia nell’ultimo periodo, una grande quantità di casi, significativamente maggiore di quella osservata in altre regioni, con una data di inizio sintomi a cui non ha associato uno stato clinico e che pertanto si è continuato a considerare inizialmente sintomatici. Questa anomalia è stata segnalata più volte dall’Iss alla Regione”.

I primi scambi tra Roma e Milano sono avvenuti all’inizio dell’anno. Il 7 gennaio i tecnici dell’Istituto inviano una mail al dipartimento del welfare della Lombardia. Nel testo si segnalava che qualcosa non andava nei dati, e venivano invitati i tecnici a controllare bene cosa stesse succedendo. La lettera non ha avuto effetti, tanto che venerdì 15 gennaio l’Rt della Lombardia è schizzato a 1,4. Come ha spiegato a Repubblica Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto, da quando è iniziato il monitoraggio, il mercoledì l’anteprima dell’Rt viene inviata alle Regioni proprio perché facciano un controllo.

La Lombardia però non ha avuto niente da ridire: “Non c’è stata alcuna contestazione in quei giorni — ha spiegato Brusaferro — Nel monitoraggio di venerdì 15 è passato tutto senza problema”. La Lombardia ha iniziato a protestare dopo la firma dell’ordinanza del ministro alla Salute che la metteva in zona rossa, non prima, e soprattutto ne ha fatto una questione politica. I tecnici intanto hanno studiato i dati e lunedì scorso sono ripartiti i contatti con l’Istituto.

Ed è qui che scatta la mail da parte del Pirellone del 19 mostrata dal tg3 in esclusiva: “Con la presente, a seguito delle odierne interlocuzioni, si richiede che venga eseguito un calcolo dell’indice RTSintomi recependo le modifiche definite a livello tecnico relative al conteggio dei pazienti guariti e deceduti”.

A questo punto si arriva al 22 gennaio giorno in cui il capo del dipartimento del Welfare Marco Trivelli invia una mail all’Istituto e al ministero poco prima della Cabina di regia per il monitoraggio dell’epidemia. Anche in questa occasione viene chiesto un ricalcolo dei parametri: “Gentilissimi, tenuto conto dell’integrazione del flusso dei dati trasmesso mercoledì 20 rispetto a mercoledì 13, effettuata a seguito del confronto tecnico tra Iss e assessorato al Welfare relativa alla riqualificazione del campo stato clinico (…) si chiede la rivalutazione dell’indice Rt nella settimana trentacinquesima. Ora per allora”.

Leggi anche: 1. Errore nel calcolo dell’Rt: la Lombardia torna arancione. Fontana: “Basta calunnie” / 2. La Lombardia era in zona rossa per un errore, torna in zona arancione: un pasticcio che fa male alle istituzioni

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