Zona gialla dal 26 aprile: almeno 13 Regioni potrebbero cambiare colore
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Quali regioni puntano alla zona gialla dal 26 aprile
Il Governo anticipa le riaperture di una settimana. Dal 26 aprile 2021 torneranno le cosiddette “zone gialle”, per le quali ci sarà un’importante novità: i ristoranti potranno rimanere aperti anche a cena, sebbene solo con posti all’aperto, e riapriranno cinema e ristoranti. Sempre dal 26 aprile riapriranno in presenza anche tutte le scuole di ogni ordine e grado in zona gialla e arancione, mentre in zona rossa le superiori manterranno un 50% di didattica a distanza.
Venerdì scorso è cambiata come di consueto la mappa dei colori dell’Italia (per ora divisa tra zona arancione e zona rossa) con la Campania che passa in zona arancione (rosse restano solo Puglia, Sardegna e Val d’Aosta. Il prossimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, quello di venerdì 23 aprile, sarà decisivo per capire quali regioni potranno diventare zona gialla. Infatti, in base a quei dati il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà le ormai consuete ordinanze per il passaggio di colore. In attesa di avere dati e notizie certe, vediamo quali sono le regioni che possono sperare ad un passaggio alla zona gialla già da lunedì 26 aprile.
Sul passaggio in zona gialla rafforzata peseranno anche i numeri sulle vaccinazioni ma a oggi non sappiamo in quale modo saranno valutati. Ma quali sono le regioni che avrebbero già numeri da zona gialla? In base ai dati attuali, almeno 13 fra province autonome e regioni potrebbero passare al giallo rafforzato. Ricordiamo che si entra in zona rossa con un Rt a partire da 1.25 o con un incidenza settimanale superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti. In zona arancione con un Rt pari o superiore a 1.
Quindi potrebbero avere numeri da zona gialla Abruzzo (incidenza 122, Rt 0.92), Calabria (183; 0.9), Emilia-Romagna (182; 0.78), Friuli Venezia Giulia (156; 0.72), Lazio (161; 0.79), Lombardia (163; 0.78), Marche (155; 0.9), Molise (88; 0.79), Piemonte (204; 0.75), Umbria (102; 0.84), Veneto (134; 0.81) e le Province di Trento e Bolzano (incidenza a 128 e 87, Rt 0.69 e 0.87).