Zenson di Piave (Treviso), sul palazzo restaurato vengono lasciate le effigi di Benito Mussolini. Il sindaco: “Non posso farle cancellare”
Per i proprietari dell'edificio, che si trova proprio nella piazza centrale del piccolo comune del trevigiano, non si tratta di apologia
Treviso, sul palazzo restaurato spuntano le effigi di Benito Mussolini
Il volto di Benito Mussolini ben visibile sull’edificio di un palazzo restaurato a Zenson di Piave, comune in provincia di Treviso. È quanto mostra una fotografia che negli ultimi giorni qualcuno, profondamente indignato, ha deciso di far circolare in rete, perché gli abitanti di quel piccolo centro del Veneto ormai ci hanno quasi “fatto l’occhio”, nel senso che non notano più così tanto quelle facce inequivocabilmente raffiguranti il Duce spuntate sulla parete esterna di un palazzo che si trova proprio nella piazza centrale del paese, sopra un bar e una farmacia e non distante dal municipio.
Le stampe nere sulla parete color crema sono di piccole dimensioni e in parte oscurate dalle tende del bar, ma ciò non significa che i zensonesi, gli abitanti del piccolo centro, come chi si trova di passaggio, non riescano a scorgere quel viso che è impossibile non riconoscere. I volti di Mussolini sono rispuntati, come anticipato, a seguito di un restauro. I proprietari della palazzina hanno deciso, nel metterla a posto, di lasciare quelle immagini che erano lì dai tempi del Ventennio fascista. “Sono diventato sindaco due anni fa e quel restauro è precedente. Più volte ho parlato con i titolari e la famiglia, che ha recuperato un edificio di cent’anni restaurandolo in modo fedele. Hanno voluto mantenerlo così com’era, non c’è apologia del fascismo, né istigazione all’odio o promozione di una determinata linea ideologica, è una ricostruzione storica. Mi dissocio ovviamente dall’immagine, non condivido quegli ideali, ma non vorrei che si montasse un caso sul nulla”, sono state le parole di spiegazione del sindaco di Zenson di Piave, Daniele Dalla Nese.
Solo che la palazzina sita in via Badini, come spiega il Corriere, è stata immortalata dalle telecamere lo scorso maggio “e le effigi di Mussolini non si vedono”. La parete, infatti, appare bianca, ma potrebbe trattarsi di oscuramento per motivi politici o per via del riconoscimento facciale. “Il Comune non ha alcun potere di far rimuovere quelle immagini e non è compito nostro. Se qualcuno segnalerà la cosa, nei modi e nei luoghi idonei, valuteremo il da farsi. Noi vagliamo la regolarità urbanistica ed edilizia, il restauro si è svolto secondo le regole. Certo, non voglio sottovalutare un tema che sta scuotendo l’opinione pubblica, ma non ritengo si tratti di apologia e assolutamente non è questo l’intento dei proprietari”, ha sottolineato sempre il primo cittadino del comune.