La lite, il colpo di pistola, le telecamere e i testimoni: cosa sappiamo finora sull’omicidio di Voghera
Voghera, la ricostruzione dell’omicidio di cui è accusato l’assessore leghista
Eccesso colposo di legittima difesa od omicidio volontario? Ecco tutto ciò che sappiamo finora sulla morte del cittadino marocchino, ucciso con un colpo di pistola dall’assessore leghista alla Sicurezza di Voghera, Massimo Adriatici.
I fatti si sono svolti intorno alle 22,30 di martedì 20 luglio in piazza Meardi, nel centro del comune in provincia di Pavia. Secondo quanto raccontato da Adriatici, attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa, il colpo di pistola sarebbe partito accidentalmente mentre l’assessore era terra, poiché spinto dalla vittima.
Youns El Bossettaoui, questo il nome della vittima, avrebbe aggredito l’assessore leghista dopo che quest’ultimo lo avrebbe invitato a smetterla con i suoi atteggiamenti fastidiosi.
Pluripregiudicato, El Bossettaoui, secondo quanto raccontano gli inquirenti, aveva l’abitudine di infastidire i passanti, chiedendo soldi oppure insultando.
Secondo quanto raccontato da Adriatici, la sera in cui è morto, il cittadino marocchino stava infastidendo dei ragazzini. L’assessore leghista lo avrebbe invitato a smettere e ne sarebbe nata una violenta lite, culminata con il delitto di El Bossettaoui.
La versione del leghista è che la pistola, che era carica, è stata estratta da Adriatici nel tentativo di far desistere la vittima, ma la perdita dell’equilibrio a causa di una spinta e la successiva caduta a terra avrebbero fatto partire accidentalmente il colpo, che poi si è rivelato fatale per il cittadino marocchino.
Per verificare la versione fornita da Adriatici, gli inquirenti potrebbero vagliare le immagini catturate dalle telecamere presenti in piazza, incluse quelle del comune volute proprio dall’assessore leghista.
Al momento, invece, nonostante non fosse tarda notte non sembrerebbero esserci testimoni del fatto. Il proprietario del bar, davanti al quale è avvenuto lo sparo, al Corriere della Sera ha negato più volte di aver visto o sentito qualcosa.