Voghera, l’analisi dei filmati: “L’assessore leghista Adriatici pedinava la sua vittima”
Voghera, l’analisi de filmati: “L’assessore leghista Adriatici pedinava la sua vittima”
La sera del 20 luglio scorso l’assessore alla sicurezza di Voghera Massimo Adriatici stava pedinando Youns El Boussettaoui, il 38enne a cui avrebbe sparato all’esterno del bar Ligure di piazza Meardi nella cittadina in provincia di Pavia. È questo l’esito dell’analisi dei filmati delle telecamere al vaglio degli inquirenti. Secondo la procura l’assessore leghista voleva monitorare la sua futura vittima per controllare eventuali nuove scorrerie. Un aspetto che, secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera, potrebbe avere un peso nell’eventuale cambio di accusa in omicidio volontario nei confronti dell’assessore.
L’assessore alla Sicurezza del comune lombardo è indagato per eccesso colposo di legittima difesa dopo aver sparato con la sua Beretta modello 21H calibro 22 “corta”, regolarmente detenuta, a Youns El Bossettaoui, 39enne di origini marocchine con cui era esplosa una lite fuori da un bar. L’uomo è morto dopo essere stato trasportato in ospedale.
Adriatici, un ex poliziotto, sarebbe intervenuto perché El Bossettaoui, conosciuto in città come Musta, stava infastidendo alcuni clienti del locale. Secondo la difesa il colpo di pistola sarebbe partito per errore all’assessore mentre era terra, dopo essere stato spinto dalla vittima durante la colluttazione. Sulla vicenda indaga la procura di Pavia.
Sempre secondo quanto riporta il quotidiano Adriatici potrebbe replicare che non si trattava di pedinamenti ma della sua attività di assessore, perché aveva l’abitudine di convocare dirigenti di polizia e ufficiali dei carabinieri per spiegare come si dovesse lavorare sulla sicurezza: le sollecitazioni venivano poi riportate dai vertici delle forze dell’ordine e dalla Prefettura alla sindaca, con l’obiettivo di spingere all’adozione di misure preventive.