Vittorio Sgarbi e il ricordo di Maurizio Costanzo: “Un padre per me, litigammo al nostro primo incontro”
Vittorio Sgarbi ha saputo della morte di Maurizio Costanzo mentre era in collegamento live con Myrta Merlino durante l’Aria Che Tira.
“È terribile, è mostro nostro padre, tuo padre, l’inventore di questa televisione con tanti ospiti”, sono state le sue parole a caldo dopo che la conduttrice ha interrotto il discorso per dargli la notizia.
“Ero convinto che Maurizio fosse immortale e in un certo senso lo è, perché è ancora qui tra noi, con noi. Anzi Costanzo siamo noi, lui vive in noi”, dice il critico d’arte e sottosegretario alla Cultura intervistato dal Corriere della Sera. “Era padre mio – aggiunge – di Lilli Gruber, di Nicola Porro, di Massimo Giletti, di Paolo Del Debbio, di Corrado Formigli, di Giovanni Floris, di tutti noi che siamo il suo lascito testamentario, lui che un delfino non l’ha mai scelto, proprio come non lo ha voluto Berlusconi, che quando se ne andrà non lascerà nessuno uguale a lui.
Maurizio invece ha tanti figli di un modello di tv, un mix irripetibile di cronaca, teatro, cinema in cui l’imprevisto è la chiave del successo”. Il primo incontro tra i due risale al 1987: “Costanzo mi chiamò come critico d’arte, litigammo subito, perché aveva invitato un tizio noiosissimo”.
“Maurizio intuì una verità – prosegue Sgarbi – che l’imprevisto in tv è come un incidente stradale, non resisti e ti fermi a guardare. Lui è stato come un meteorite caduto sulla televisione italiana. Di Mike Bongiorno non è rimasto niente, forse lo stesso accadrà con Pippo Baudo, Costanzo invece sarà eterno, anzi lo è già, è ancora qui”.
La camera ardente di Maurizio Costanzo sarà allestita domani e dopodomani presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, mentre i funerali si svolgeranno lunedì 27 febbraio, alle ore 15, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo.