Video dello stupro di Piacenza diffuso sui social, Garante privacy avvia istruttoria
Con riferimento alla diffusione del video relativo all’episodio di violenza sessuale di Piacenza, il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria per accertare eventuali responsabilità da parte dei soggetti che a vario titolo e per finalità diverse vi hanno proceduto e avverte tutti i titolari del trattamento a verificare la sussistenza di idonee basi giuridiche legittimanti tale diffusione”. Lo annuncia in una nota il Garante per la protezione dei dati personali aggiungendo che “si riserva di adottare eventuali provvedimenti di sua competenza”.
Al centro della polemica è finita la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, sotto accusa per aver condiviso sui social un video che riprende lo stupro. Se inizialmente la questione è stata sollevata dal segretario del Pd Enrico Letta, ora l’episodio del post social della presidente di Fdi è finito anche su alcuni media internazionali come Reuters, il Telegraph e il Guardian. Nel frattempo la Procura di Piacenza ha aperto un’inchiesta sulla diffusione del filmato, finito su alcuni giornali online e poi rimosso.
L’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna ha definito il fatto “di una gravità inaudita, inaccettabile dal punto di vista professionale e umano, contraria alle norme deontologiche alla base della professione giornalistica”, chiarendo che “non c’è clic che possa valere più della tutela della vittima, non c’è giornalismo se non c’è rispetto della deontologia”. “Pubblicare il video di uno stupro è un’altra violenza nei confronti della donna che lo ha subito” ribadiscono le Commissioni Pari Opportunità dei sindacati Fnsi, Usigrai e del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e l’associazione Giulia Giornaliste che, in una nota congiunta, “condannano chi usa il corpo delle donne solo per raccogliere visualizzazioni”.
Nel suo post Meloni aveva utilizzato l’episodio per rilanciare uno dei punti cardine della sua campagna elettorale, ossia lo stop all’immigrazione: “Non si può rimanere in silenzio – si legge nel testo di accompagnamento al filmato – davanti a questo atroce episodio di violenza sessuale ai danni di una donna ucraina compiuto di giorno a Piacenza da un richiedente asilo. Un abbraccio a questa donna. Farò tutto ciò che mi sarà possibile per ridare sicurezza alle nostre città”.