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“Qui parte lo stupro”: i video choc che hanno portato all’arresto di Mattia Lucarelli e del compagno di squadra

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“Qui parte lo stupro”: i video choc che hanno portato all’arresto di Mattia Lucarelli e del compagno di squadra

“Se questa chiama la polizia c’inc… tutti”. Sarebbero alcune delle parole usate da uno dei due calciatori del Livorno arrestati con l’accusa di aver violentato una studentessa americana lo scorso marzo. Una frase che avrebbe detto il centrocampista 23enne Federico Apolloni in un video ripreso nell’appartamento del centro di Milano in cui si sarebbe consumata la violenza, a cui avrebbe preso parte anche il compagno di squadra Mattia Lucarelli, figlio dell’ex centravanti del Livorno Cristiano.

Nell’ordinanza della gip Sara Cipolla, vengono citate diverse espressioni usate dai giovani nel corso delle presunte violenze. “”Qui parte lo stupro”, si sentirebbe dire in uno dei video agli atti dell’inchiesta, in cui uno dei cinque giovani indagati per le violenze avrebbe gridato a Lucarelli “di farsi da parte per reclamare il proprio turno, dicendogli che lui ha già avuto un rapporto sessuale invitandolo a lasciare ‘spazio” agli altri”. Un altro video “mostra chiaramente lo stato di confusione” della vittima 22enne, che “non riesce a fare le scale” per salire. Apolloni vorrebbe inoltre “impedire che la persona offesa se ne vada, dice agli altri ragazzi di togliere le chiavi della serratura della porta d’ingresso”, ha scritto la gip.

Secondo la giudice, la vittima “si scagliò” anche contro uno degli indagati, manifestando “il proprio dissenso”. “Io gli ho detto che ho un ragazzo, ho detto di no perché questo non poteva succedere perché ho detto di no. Stavo comunque muovendo la testa, continuando a dire di no, che avevo un ragazzo”, ha affermando la 22enne, dicendo di essere rimasta “congelata”. “Affermava di aver detto chiaramente di non volere avere un rapporto sessuale, di aver anche verbalizzato il suo dissenso al rapporto”, ha riportato la gip.

“Se prima ero convinto che mio figlio fosse innocente, dopo aver letto gli atti rafforzo ancora più l’idea”, ha commentato Cristiano Lucarelli, che su Instagram ha difeso il figlio, finito ai domiciliari.

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