Il vicesindaco del M5s che invoca “lealtà, onestà e correttezza” e va in giro con un pass per disabili del padre morto
Vicesindaco M5s pass disabili | È una città complicata Sedriano, piccolo comune lombardo. Già sciolta per mafia, oggi ritorna alla ribalta per le mirabolanti gesta del suo nuovo vicesindaco del Movimento 5 Stelle Davide Rossi che, nonostante l’inno all’onestà del suo partito, è riuscito a infilare un bel filetto di pessime figure degno di un film.
Nell’ottobre del 2018 la sua auto viene fotografata a Milano, in via Falk con in bella vista un pass per disabili. Il pass però non è il suo: appartiene a Nicola Rossi, padre del vicesindaco. Peccato però che Nicola Rossi fosse deceduto ben 5 mesi prima e che quel pass quindi, come dice la legge, non era più valido e anzi andava debitamente restituito.
Passa un anno e la scena si ripete: stesso scatto nell’aprile 2019, stesso posto, stesso pass. Il vicesindaco lavora al Pirellone per Regione Lombardia ed evidentemente quel posto era un’abitudine quotidiana.
A questo punto la notizia rimbalza sulla stampa locale e il vicesindaco dà il meglio di sé: prima dice che la restituzione del pass non era obbligatoria (dico, ve la immaginate l’Italia piena di pass per disabili che passano di padre in figlio?), poi addirittura dice di avere tenuto il pass per ragioni effettive (in effetti chi di noi non si affeziona al pass del padre morto piuttosto che ai suoi insegnamenti? Naturale, no?) e infine dice che anche la madre è disabile (ma il pass che lui usa, ricordate, è quello del padre) e ammette di avere fatto confusione tra i due pass.
Forte, vero? Finite le scuse (e la figura barbina) quelli del Movimento 5 Stelle di Sedriano cominciano a urlare al complotto (ancora) e cominciano a parlare di pedinamenti per fare fuori il vicesindaco e mettere in cattiva luce l’amministrazione comunale.
Sembra una barzelletta ma non lo è: in pratica, secondo loro, il vero colpevole sarebbe l’autore della foto e non il vicesindaco irregolare. Roba da matti. Ma non è ancora finita, no: l’opposizione decide di presentare una mozione di sfiducia in Consiglio comunale, di chiedere spiegazioni, ma la maggioranza compatta decide di respingerla. Eppure l’articolo uno del codice di comportamento per gli eletti del Movimento 5 Stelle prescrive “lealtà, correttezza, onestà, trasparenza, disciplina e onore”.
Ed è curioso capire come possa essere tutta questa storia una vicenda di “lealtà, correttezza, onestà, trasparenza, disciplina e onore”. Davide Rossi rimane vicesindaco, la vicenda si chiude. A posto così. Del resto sono lontani i tempi in cui erano proprio i grillini a strepitare per i comportamenti degli altri.
Rettifica
In una precedente versione dell’articolo era erroneamente riportato che la città di Sedriano era già “tristemente famosa per le collusioni dell’ex sindaco”. Si trattava di un errore: l’ex sindaco in questione, Alfredo Celeste, era stato indagato per corruzione ma è stato assolto dal Tribunale di Milano nel 2017 “perché il fatto non sussiste” (sentenza poi divenuta definitiva per mancata impugnazione da parte della Procura).