Vicenza, prostituta positiva al Coronavirus si rifiuta di fornire i contatti dei clienti
A Vicenza una prostituta 23enne di origine nigeriana, risultata positiva al Coronavirus, si è rifiutata di fornire i contatti dei suoi clienti per poter avviare l’indagine epidemiologica per motivi di “privacy”. La donna, residente ufficialmente a Trento e attualmente ricoverata nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Bortolo per fare in modo che rispetti l’obbligo di isolamento domiciliare, secondo quanto racconta Il giornale di Vicenza non vorrebbe rivelare i contatti avuti negli ultimi giorni, compresi quelli con i clienti, né fornire alcuna informazione utile a tracciare la catena del contagio.
Motivo per cui il Sisp – il Servizio di igiene pubblica – sta avendo grosse difficoltà nell’intraprendere l’indagine; giunta al pronto soccorso insieme ad un uomo probabilmente originario dell’Est Europa (e probabilmente suo protettore) con febbre, mal di testa e bruciore all’apparato genitale, la 23enne è stata sottoposta al tampone risultando positiva al Covid-19. Il suo accompagnatore, una volta conosciuto il risultato del test, ha fatto perdere le sue tracce prima che anche per lui scattasse l’obbligo di quarantena e attualmente è ricercato dalla polizia. Un caso, questo, analogo a quello che, solo qualche giorno fa, ha visto protagonista una escort di origine peruviana, positiva al Coronavirus e ricoverata nell’ospedale di Foligno: la donna, una 54enne, aveva incontrato diversi clienti a Modica, in Sicilia, prima di mettersi in viaggio verso l’Umbria. “Fatevi controllare, anche a rischio di farvi scoprire dalle vostre mogli”, sono state le parole che il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, ha rivolto ai suoi cittadini.