Viareggio Cup, squadra nigeriana abbandona il campo per protesta: “Insulti razzisti”
Un forte gesto di protesta durante l’edizione in corso della Viareggio Cup, il torneo che storicamente lancia i calciatori del futuro. La squadra nigeriana del Ladegbuwa ha fatto uscire i propri giocatori dal campo prima della fine del match contro la Rappresentativa Under 19 di Serie D per protesta. I calciatori africani, su invito del proprio allenatore, hanno abbandonato il terreno di gioco rifiutandosi di riprendere la partita e costringendo così l’arbitro a decretare la fine dell’incontro e rimandare la decisione sul risultato al Giudice sportivo.
Per la cronaca, mancavano pochi secondi al novantesimo e il Ladegbuwa era sotto di ben due uomini (più l’allenatore) e tre gol. Un gesto molto eclatante dunque, dettato, secondo quanto spiegato dai diretti interessati, da pesanti offese razziste nei confronti dei calciatori nigeriani. Parole molto dure quelle usate della società in una nota pubblicata sui propri canali social, e che chiamano in causa gli stessi organizzatori del torneo, ma in generale tutto lo stadio e i presenti, dal pubblico all’arbitro passando per la squadra avversaria.
“Noi del Ladegbuwa F.C. siamo sconvolti ed estremamente delusi dalle buffonate degli organizzatori e dei funzionari del 73° Torneo di Viareggio 2023. Oggi abbiamo dovuto prendere una decisione molto difficile per proteggere la nostra giovane squadra da ulteriori abusi e quindi abbiamo tolto i nostri giocatori dal campo perché abbiamo dovuto proteggere i nostri ragazzi dalle offese razziste subite allo stadio nonché dalle continue vessazioni perpetrate degli avversari con commenti razzisti e contrasti cattivi rimasti impuniti dall’arbitro”, si legge. “Abbiamo visto anche tre ridicoli cartellini rossi ai nostri danni per aiutare ulteriormente la Rappresentativa italiana D ad ottenere la vittoria”, scrive ancora il Ladegbuwa.
Il club chiede poi che la partita venga rigiocata: “Chiediamo le scuse ufficiali e che il match si rigiochi su un campo neutro con un arbitraggio equo. Non possiamo permettere che i nostri giovani giocatori lascino questa competizione con la convinzione che ogni decisione contro di loro sia stata solo perché erano neri!!!”.