“Gli dicevo di smetterla, che era un animale, ma lui continuava”: il racconto del presunto stupro a casa Grillo
“Mi ha preso con forza … Io mi dimenavo perché non volevo, ma non riuscivo a contrastarlo completamente perché non mi sentivo bene”. Sono alcune delle frasi contenute nella deposizione di Silvia (nome di fantasia), 19enne che ha denunciato per violenza sessuale di gruppo Ciro Grillo, figlio del fondatore M5S Beppe, e i suoi tre amici genovesi Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Nello specifico, in queste frasi, la ragazza si riferisce al ventenne Corsiglia, che ha smentito di aver partecipato allo stupro di gruppo e ha raccontato che, dopo un rapporto con la ragazza che ha definito “consensuale”, si è addormentato.
Il verbale della deposizione di Silvia, fornita il 26 luglio 2019 ai carabinieri di Milano è stato pubblicato dal quotidiano La Verità e ripreso da diversi giornali. Nel documento, si legge la versione della 19enne su quanto avvenuto la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella villa di Grillo a Porto Cervo, in Sardegna, dopo una serata al Billionaire, la discoteca di Flavio Briatore. Una versione che gli imputati dell’inchiesta smentiscono, respingendo le accuse.
Silvia in quei giorni risiedeva in un Bed&Breakfast di Palau insieme alla sorella minore e all’amica Roberta (anche questo è un nome di fantasia). Dopo la serata in discoteca, durante la quale avevano consumato alcolici, Silvia e Roberta non trovano un taxi per tornare nel loro alloggio, e i quattro genovesi si offrono di riaccompagnarle a casa dopo una spaghettata nella villa di Grillo.
“Abbiamo chiacchierato, loro hanno fumato sigarette (non ricordo presenza di sostanze stupefacenti) e bevuto, io no”, si legge nel verbale della deposizione di Silvia, “poi Francesco mi ha chiesto di accompagnarlo a prendere delle coperte nella camera da letto… prima mi ha baciato sulla bocca, io mi sono tirata indietro… ha preteso sesso … mi sono divincolata… sono tornata con gli altri”.
Dopo che Silvia era andata a dormire, Corsiglia si sarebbe infilato sotto le lenzuola. Qui sarebbe avvenuto il primo stupro, seguito da un altro sotto la doccia. “Mi ha spinto sotto la doccia, ha aperto l’acqua e mi ha di nuovo spinto contro la parete… Gli ho detto per due volte di smetterla, che era un animale e uno stronzo, ma lui ha continuato più forte tirandomi i capelli”.
Al mattino, la 19enne prova a parlare con l’amica Roberta, che stava dormendo sul divano del salotto: “Mi sono seduta a terra accanto a lei, l’ho svegliata, inizialmente non riuscivo bene a parlare, mi chiedeva che cosa avevo e le dicevo “mi hanno violentata”. Lei inizialmente non capiva e gliel’ho ripetuto, poi le ho chiesto se potevamo andare a casa. Si è seduta sul divano e mi ha fatto spallucce: io ho ripetuto di andare via perché stavo male e mi avevano violentata, ma lei non diceva nulla”.
Sarebbe stato Vittorio Lauria a convincere le ragazze a rimanere. “Ci chiedeva di aspettare un po’ di tempo perché avendo bevuto alcolici Francesco non poteva guidare e si doveva riposare”. Dopo le 9, quando anche Corsiglia si era addormentato, Lauria si sarebbe alzato e diretto con una bottiglia di vodka verso Silvia: “Mi afferrava con forza la testa, con una mano mi teneva il collo da dietro e con l’altra mi forzava a berla tutta, sentivo che mi girava la testa dopo avere bevuto, non ricordo bene”.
A quel punto i tre avrebbero costretto Silvia a subire rapporti sessuali, filmando la scena e scattando foto. Erano quasi le 15 quando Silvia viene svegliata da Roberta e si accorge di essere nuda, dentro un letto singolo, avvolta in una coperta. Le ragazze tornano nel loro Bed&Breakfast. Silvia si confida con delle amiche, e solo il 24 luglio racconta alla madre ciò che è accaduto, poi la denuncia il 26 luglio a Milano.
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