Venezia, imprenditore di ritorno dall’Africa positivo al Coronavirus: una settimana fa aveva partecipato a una cena in Riviera
Venezia, imprenditore di ritorno da Africa positivo al Coronavirus: 50 tamponi
Un noto imprenditore di Venezia, di rientro da un viaggio di lavoro in Africa, è stato trovato positivo al Coronavirus: l’uomo, originario di Mira, è stato sottoposto a tampone direttamente dalle autorità sanitarie dell’aeroporto. Tuttavia, in Riviera del Brenta adesso monta la paura per la possibile nascita di un focolaio: l’uomo, infatti, solo una settimana fa (prima di partire per l’Africa) ha partecipato a una cena in un ristorante del posto. Insieme a lui c’erano molte persone. Per questo motivo, l’Usl ha fatto partire un’indagine epidemiologica con tamponi a tappeto. Finora sono oltre 50 i test effettuati.
L’imprenditore, che ha forti interessi economici e rapporti diplomatici in un Paese africano, viaggia molto per lavoro. Alle autorità ha raccontato dunque di stare molto attento alle regole per evitare nuovi contagi da Coronavirus, come il distanziamento sociale e l’uso dei dispositivi di protezione individuale. L’uomo si sottopone spesso anche ai test: l’ultimo, prima di partire per l’Africa, aveva dato esito negativo. Per questo motivo si era messo in viaggio con tranquillità. Al suo ritorno, però, il test in aeroporto è risultato positivo nonostante l’imprenditore veneziano fosse asintomatico. Da lì, la comunicazione sulla cena di settimana scorsa e la mappatura di tutti i contatti delle persone che vi hanno preso parte. Il totale dei tamponi supera la cinquantina, perché i test sono stati effettuati anche su persone che non hanno partecipato alla serata, ma hanno incontrato nei giorni successivi i partecipanti.
Secondo le prime ricostruzioni delle autorità sanitarie, l’imprenditore avrebbe contratto il Coronavirus proprio durante la cena e non nel corso del suo viaggio in Africa. Ciò significherebbe che in quella serata era presente un altro positivo asintomatico. Un fatto, questo, che non rende facilissimo il tracciamento di tutti i contatti. E che per questo motivo lascia con il fiato sospeso l’intera città di Venezia.
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