Venezia, nuova marea in arrivo. Elisabetta Spitz super commissario per il Mose
La città fa i conti con i danni provocati dalla mareggiata record, mentre infuriano le polemiche sull'opera ingegneristica mai entrata in funzione progettata per bloccare le maree
Acqua alta a Venezia: nuova marea in arrivo e polemiche sul Mose
Non è ancora finita l’emergenza a Venezia, colpita dall’acqua alta nella serata di martedì 12 novembre: anche oggi, giovedì 14 novembre 2019 infatti è previsto l’arrivo di una nuova marea, mentre intanto infuriano le polemiche sul Mose, l’opera ingegneristica progettata per bloccare le mareggiate ma non entrata ancora in funzione nonostante i miliardi spesi fino ad ora.
Dopo l’eccezionale marea, che ha toccato il livello record di 187 centimetri nella serata di martedì, seconda soltanto ai 194 centimetri raggiunti con l’alluvione del 1966, la situazione resta di grande allerta anche perché per oggi, giovedì 14, è prevista una nuova marea che, secondo il Centro maree di Venezia, dovrebbe raggiungere i 130 centimetri, seguita da un’ulteriore mareggiata prevista per la giornata di domani, venerdì 15, il cui livello dovrebbe toccare i 150 centimetri.
#MAREA h23:mercoledi 13.11 marea sostenuta,giovedi 14.11 marea molto sostenuta(130cm),venerdi 15.11 marea eccezionale(140cm) https://t.co/zkBhpJJjym
— CPSM Venezia (@ICPSMVenezia) 13 novembre 2019
Il premier Conte, intanto, nel corso della mattinata di giovedì si è recato in prefettura per fare il punto della situazione. Il presidente del Consiglio ha anche incontrato alcuni commercianti, le cui attività sono state danneggiate dalla mareggiata, assicurando loro che “Nessuno resterà da solo”.
Walter Mutti ha perso la sua edicola, sommersa dall’impeto delle acque. Stamane l’ho incontrato in Prefettura a #Venezia: ho ascoltato le sue parole di dolore, uguali a tante altre che mi giungono dai cittadini veneziani. Il Governo è solidale e presente, nessuno resterà da solo pic.twitter.com/mecHElPPU0
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) 14 novembre 2019
Successivamente, Conte ha effettuato un nuovo sopralluogo in città tra le zone maggiormente colpite dall’acqua alta. Conte, inoltre, ha confermato che nel Consiglio dei ministri, previsto in giornata, verrà approvato il decreto per l’emergenza e stanziati i primi soldi per aiutare la città.
Il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli ha invece annunciato che Elisabetta Spitz sarà il super commissario per il Mose.
Acqua alta a Venezia: danni per centinaia di milioni di euro
L’acqua alta ha provocato “danni per centinaia di milioni di euro” così come dichiarato dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. La mareggiata, che ha provocato anche un morto sull’isola di Pellestrina, deceduto a causa di un cortocircuito avvenuto nella sua abitazione provocato dall’acqua, ha costretto i vigili del fuoco a rispondere a centinaia di chiamate di richiesta di aiuto.
Diversi gli incendi che si sono verificati in varie zone della città, innescati dai cortocircuiti. Gravi disagi, inoltre, si registrano per tutte quelle persone, anziani e disabili, impossibilitati a muoversi dalle loro abitazioni, alcune delle quali alle prese con piccole inondazioni.
La Basilica di San Marco e il teatro La Fenice: paura per il patrimonio artistico messo in pericolo dall’acqua alta
“Venezia è in ginocchio. La Basilica di San Marco ha subito gravi danni come l’intera città e le isole” ha scritto il sindaco Brugnaro su Twitter. Il primo cittadino nella mattinata di ieri, mercoledì 13 novembre, si è recato insieme al Patriarca Moraglia proprio in visita alla Basilica di San Marco, che, secondo quanto dichiarato dal Procuratore “è stata a un passo dall’apocalisse”.
Secondo quanto riferito, infatti, la cripta della Basilica è completamente allagata, mentre il livello dell’acqua, all’interno della chiesa, avrebbe superato il metro. L’acqua alta non ha risparmiato neanche il teatro La Fenice, che ha sospeso le sua attività. L’interno dello stabile fortunatamente non è stato intaccato, ma l’acqua ha invaso le aree di servizio dello stabile rendendo inutilizzabile il sistema elettrico e quello antincendio. Diversi danni si sono verificati anche nel centro storico di Venezia: alcune vetrine dei negozi si sono rotte, mentre numerosi locali risultano danneggiati. Una sessantina di imbarcazioni, tra cui anche molti vaporetti, inoltre risultano compromessi.
Acqua alta a Venezia, le polemiche sul Mose, Conte: “Lo completeremo”
“Se il Mose ci fosse stato avrebbe evitato questa marea eccezionale, ecco perché va finito”: sono state le parole di Luigi Brugnaro nel corso di una conferenza stampa, che il sindaco di Venezia ha tenuto nella giornata di ieri, mercoledì 14 novembre, insieme al governatore del Veneto Luca Zaia e al Patriarca Moraglia.
Brugnaro, che dopo lo stato di emergenza ha annunciato la richiesta di stato di crisi, ha affermato: “Servono delle risorse e delle idee chiare. In rappresentanza dei cittadini mi chiedo, è possibile che non ci siano le fognature? Che ci sia un sistema antincendio fatto a metà?”.
E proprio le polemiche sul Mose hanno contraddistinto la giornata di ieri con cittadini e parte delle istituzioni che chiedono a gran voce che dopo i diversi miliardi spesi l’opera entri finalmente in funzione.
Richiesta accolta in un certo senso dal premier Conte, arrivato a Venezia nel pomeriggio di mercoledì. Conte, che ha confermato lo stato di emergenza, ha dichiarato che: “Per il Mose siamo nella dirittura finale, siamo al 92-93 per cento dell’opera e guardando all’interesse pubblico non c’è che da prendere una direzione nel completamento di questo percorso”.
Al comando della #PoliziaLocale di #Venezia con @GiuseppeConteIT, @zaiapresidente e @paola_demicheli per una riunione operativa. Grazie a #Governo e @RegioneVeneto per essere qui: è un segno importante di unità e di attenzione ad una criticità eccezionale.Insieme possiamo farcela pic.twitter.com/Xd3qxq90mv
— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) 13 novembre 2019
Il presidente del Consiglio, inoltre, ha affermato che: “Venezia ha bisogno di definire gli ultimi interventi e tracciare una riga finale in via strutturale delle emergenze, ma queste
richiedono un approccio strutturale di risoluzione”.