Spese fondi Vaticano, il cardinale Becciu a processo per l’acquisto di un immobile a Londra
Spese fondi Vaticano, il cardinale Becciu a processo per l’acquisto di un immobile a Londra
Il cardinale Angelo Becciu è stato rinviato a giudizio nell’ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato vaticana a Londra insieme ad altre nove persone.
Al processo, che si aprirà il 27 luglio, Becciu dovrà rispondere dei reati di peculato ed abuso d’ufficio anche in concorso e di subornazione. Nove mesi fa, Becciu era stato costretto alle dimissioni da prefetto delle Cause dei Santi e a rinunciare ai diritti del cardinalato per lo scandalo della gestione dei fondi da parte della Segreteria di Stato vaticana.
Tra gli altri imputati figurano il presidente e il direttore del l’Autorità di Vigilanza Finanziaria vaticana, René Brülhart e Tommaso Di Ruzza, e due intermediari coinvolti nell’acquisto di un immobile di lusso con i fondi della Segreteria di Stato vaticana a Londra, Gianluigi Torzi e Raffaele Mincione, oltre a Enrico Crasso, che da anni gestisce i fondi della Segreteria di Stato. Anche Cecilia Marogna, collaboratrice di Becciu, andrà a processo con l’accusa di peculato. Andranno a processo anche quattro società, tre riferibili a Crasso e una alla Marogna.
Tra i capi di accusa contestati ai dieci imputati figurano la truffa, il peculato, l’abuso d’ufficio, l’appropriazione indebita, il riciclaggio e l’autoriciclaggio, la corruzione, l’estorsione, la pubblicazione di documenti coperti dal segreto, il falso materiale di atto pubblico e il falso in scrittura privata.
Il comunicato della Sala stampa della Santa Sede afferma che le indagini sui fondi della Segreteria di Stato “hanno consentito di portare alla luce una vasta rete di relazioni con operatori dei mercati finanziari che hanno generato consistenti perdite per le finanze vaticane, avendo attinto anche alle risorse, destinate alle opere di carità personale del Santo Padre”.