Oms: “La variante inglese circola velocemente e preferisce i giovani e gli adulti under 60”
Oms: “Variante inglese colpisce gli under 60”
Dopo l’esplosione dei casi di Coronavirus provocati dalla variante scoperta a sud Est del Regno Unito, l’Oms ha prodotto un focus su quanto sappiamo finora sulla cosiddetta “variante inglese“. La variante del genoma virale “preferisce i giovani e gli adulti sotto i 60 anni”, riporta l’Oms, informata “il 14 dicembre” dalle autorità sanitarie britanniche della scoperta. Gli esperti inglesi hanno ribattezzato la variante “identificata tramite sequenziamento del genoma virale” con la sigla: VUI 202012/01 (Variant Under Investigation, anno 2020, mese 12, variante 01).
La variante inglese circola più velocemente
Ad oggi l’unico elemento appurato è che la variante determina una diffusione più facile della malattia, ma bisogna ancora accertare se può provocarne una forma più potente e letale o se il vaccino sarà o meno efficace. “Fino al 13 dicembre nel Regno Unito erano stati identificati 1.108 casi”, scrivono gli esperti nel rapporto.
Come è stata scoperta la variante inglese: la ricostruzione dell’Oms
La variante è stata rilevata nell’ambito di un’indagine epidemiologica e virologica scattata all’inizio di dicembre a seguito di un aumento inaspettato nei casi di Covid-19 nel Sud-Est dell’Inghilterra”, nella contea inglese del Kent, dove dal 5 ottobre al 13 dicembre si è registrato “un aumento di oltre 3 volte nel tasso di notifica dei casi” calcolato sui 14 giorni.
L’Oms ricostruisce ancora che “in media, dall’inizio della pandemia, nel Regno Unito sono stati sequenziati di routine tra il 5 e il 10 per cento di tutti i virus Sars-CoV-2 rilevati, il 4 per cento nel Sud-Est dell’Inghilterra. Qui, nel periodo in cui si è osservato il picco improvviso della curva epidemiologica, “oltre il 50 per cento degli isolati è stato identificato come variante”.
Ma la prima variante identificata nel Kent risale al 20 settembre 220, mentre l’aumento esponenziale di casi si è verificato a novembre, per la maggior parte “in persone di età inferiore a 60 anni”. La nuova variante è stata identificata anche fuori dai confini britannici, in diversi Paesi tra cui Australia, Danimarca, Italia, Islanda e Paesi Bassi.
Le raccomandazioni dell’Oms sulle misure da adottare
“Tutti i Paesi devono valutare il proprio livello di trasmissione locale e applicare adeguate attività di prevenzione e controllo, compreso l’adattamento delle misure di salute pubblica e sociali secondo guida Oms”, si legge ancora nel report. Particolare enfasi è data alla mobilità tra Paesi, viaggi e rotte aeree internazionali.
“Le autorità sanitarie dovrebbero collaborare con i settori dei viaggi, dei trasporti e del turismo per fornire ai viaggiatori informazioni per ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute, ai punti di ingresso di stazioni, aeroporti e così via, tramite cliniche di medicina dei viaggi, agenzie di viaggio, operatori dei trasporti”, scrive l’Oms.
“In linea con la raccomandazione fornita dal Comitato di emergenza su Covid-19 nella sua riunione più recente, gli Stati devono riesaminare regolarmente le misure applicate ai viaggi internazionali e motivare all’Oms quelle che interferiscono in modo significativo col traffico internazionale garantendo che siano basate sul rischio e sulle evidenze raccolte, e che siano proporzionate e limitate nel tempo”, raccomandano ancora gli esperti nel report.
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