Variante Covid, Ricciardi contro gli inglesi: “Sapevano e hanno taciuto per 3 mesi. Ora in Italia serve il lockdown”
Variante Covid, Ricciardi invoca il lockdown e accusa gli inglesi: “Hanno taciuto per 3 mesi”
“Gli inglesi sapevano e hanno taciuto per 3 mesi, ora in Italia serve il lockdown”: lo dichiara Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando della nuova variante Covid proveniente dal Regno Unito e isolata anche in Itallia.
Intervistato da Il Messaggero, Ricciardi prima di tutto afferma: “Prima di tutto siamo rammaricati che il governo inglese ci abbia avvertito solo ora. I colleghi del Regno Unito ci dicono che la mutazione non avrà ripercussioni sulla vaccinazione, ma è vero che causa una contagiosità quasi doppia. La patogenicità è la stessa, ma la virulenza è molto più alta. Io sto predicando da tempo il lockdown più duro; ora, di fronte a questa nuova variante che probabilmente è già in Italia, temo che chiusure severe siano inevitabili”.
Secondo l’esperto, infatti, il problema non sono solamente le giornate di Natale e Capodanno, ma anche i prossimi mesi: “Dobbiamo entrare nell’ottica che questa sarà una battaglia di lunga durata. Adesso, come nel prossimo futuro, dovremo stare molto attenti”.
Motivo per cui, secondo Ricciardi, le recenti misure imposte per il periodo natalizio non sono sufficienti: “La circolazione del virus è intensa nel nostro Paese, il numero di infetti è alto. E l’esperienza ci dice che con queste condizioni le misure di contenimento durare di più. Almeno un mese, un mese e mezzo”.
Ricciardi è anche convinto che “con questa circolazione del virus non penso che il 7 gennaio le scuole possano riaprire”. Anche la divisione in aree dell’Italia, secondo Ricciardi, ha mostrato alcune lacune: “Il sistema dei ‘semafori’ fa sì che le decisioni vengano ancorate a dei dati oggettivi epidemiologici e poi rapportate agli specifici territori. Quello che non funziona è la fretta con cui si passa da un colore all’altro. E spesso il giallo viene interpretato come verde. Le regole vanno rispettate”.
Il consigliere del ministro della Salute è convinto che è fondamentale controllare che le persone rispettino le regole: “La stragrande maggioranza degli italiani rispetta le regole. Il problema è che c’è una minoranza non marginale che consente la circolazione del virus. Per questo è importantissimo il sistema dei controlli. La stragrande maggioranza delle persone è favorevole a limitare i propri spostamenti, a fare attenzione. Però c’è una minoranza, intorno al 10-20 per cento della popolazione, la quale non è incline a modifiche del proprio comportamento. Se non fai rispettare le regole, incoraggi questi comportamenti”.
Sul vaccino sviluppato da AstraZeneca, che secondo indiscrezioni nel Regno Unito potrebbe essere approvato il prossimo 27 dicembre, Ricciardi dichiara: “Di AstraZeneca abbiamo avuto la presentazione dei dati. Sappiamo che hanno due protocolli: uno con ‘dose piena-dose piena’ che ha una protezione intorno al 70 per cento, e uno ‘mezza dose-dose piena’ al 90, che però deve essere consolidato da una sperimentazione di fase 3 e serviranno altri mesi. Potrebbero registrare il primo protocollo, che comunque ci darebbe un altro vaccino con una protezione importante, con molte milioni di dosi”.
Una soluzione potrebbe essere quella di inoculare il vaccino di AstraZeneca solamente ai più giovani: “Dobbiamo studiare tutti i dati ufficiali. Però se il vaccino AstraZeneca fosse comunque molto protettivo, come sembra, sotto i 55 anni, potremmo usare proprio questa strategia. Pifzer e Moderna agli anziani, AstraZeneca, più semplice da somministrare e con una capacità produttiva molto forte, ai più giovani. L’importante è avere più armi: Johnson&Johnson dovrebbe essere pronto a primavera ed è interessante, perché è monodose”.
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