Vaiolo delle scimmie, l’Oms: “I casi attuali potrebbero essere solo la punta dell’iceberg”
I circa 200 casi di vaiolo delle scimmie rilevati nelle ultime settimane, in Paesi in cui il virus non circola abitualmente, potrebbero essere “solo la punta dell’iceberg”. Lo ha dichiarato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che chiede comunque di “non cedere al panico”. “Non sappiamo se stiamo solo vedendo la punta dell’iceberg“, ha dichiarato Sylvie Briand, direttrice del dipartimento globale di preparazione al rischio infettivo dell’Oms, durante una presentazione agli Stati membri dell’organizzazione sulla diffusione “insolita” del virus.
Gli esperti stanno cercando di determinare cosa abbia causato questa “situazione insolita”, e cioè la diffusione del vaiolo delle scimmie in aree diverse da quelle in cui solitamente il virus circola, ma i risultati preliminari non mostrano variazioni o mutazioni nel virus già conosciuto. Secondo Briand “è ancora possibile fermarne la diffusione”. “Se mettiamo in atto le misure giuste, probabilmente possiamo contenerlo facilmente”, ha dichiarato.
“Capisco la preoccupazione, ma è una situazione del tutto diversa, imparagonabile a quella che abbiamo già vissuto con il Covid. La nostra rete di sorveglianza e monitoraggio, sia a livello europeo che a livello nazionale, è stata attivata e quindi dobbiamo seguirla con grande attenzione”, ha affermato invece il ministro della Salute Roberto Speranza.