Il vaccino russo Sputnik da luglio sarà prodotto in Italia. Ma Regione Lombardia e Ue frenano
Il vaccino russo Sputnik V sarà prodotto in Italia, lo ha annunciato la Camera di Commercio Italo-Russa in una nota pubblicata sul suo sito internet: “Firmato il primo accordo in Europa tra il fondo governativo russo e la società Adienne Pharma&Biotech per la produzione in Italia del vaccino SputnikV”.
“Nelle scorse ore l’amministratore delegato del Russian Direct Investment Fund(RDIF), Kirill Dmitriev, ha confermato di aver raggiunto un accordo con l’azienda Adienne Pharma&Biotech per la produzione dello Sputnik V in Italia, siglando il primo contratto europeo per la produzione locale del vaccino. La partnership permetterà di avviare la produzione già dal mese di luglio 2021”.
“La Camera di Commercio italo-Russa (CCIR), con lo scopo di contribuire allo sviluppo della collaborazione economica, commerciale, tecnica, giuridica, scientifica e culturale tra l’Italia e la Federazione Russa, già dal mese di ottobre 2020, con il supporto dell’Ambasciata Italiana a Mosca, ha promosso incontri tra imprese italiane ed europee con le controparti istituzionali russe per verificare le opportunità in termini di cooperazione relative alla produzione del vaccino russo Sputnik V in Italia”, si legge nella nota. La conferma è arrivata anche attraverso le parole del presidente di Adienne Antonio Di Naro al Corriere: “A partire da giugno-luglio nello stabilimento di Caponago, vicino a Monza”.
I dubbi di Regione Lombardia e Ue
Ma Regione Lombardia fa sapere con una nota di aver appreso “da notizie di stampa di un accordo tra Adienne Pharma Biotech e il fondo governativo russo Russian Direct Investment Fund per la produzione in Italia del vaccino Sputnik. Regione Lombardia sottolinea la propria estraneità rispetto all’accordo citato, di cui è venuta a conoscenza solo in via indiretta tramite i media. Tale accordo risulta infatti esclusivamente di profilo di diritto privato tra i contraenti”.
A frenare gli entusiasmi anche un portavoce della Commissione Europea: “Attualmente non sono in corso colloqui per integrare lo Sputnik V nella strategia Ue sui vaccini”. Gli Stati membri, ha ricordato il portavoce, possono sempre “concedere l’approvazione del vaccino Sputnik” nell’ambito dell’autorizzazione per uso di emergenza, ma “in questo caso la responsabilità spetterà allo Stato membro e non all’azienda, come sarebbe se il vaccino ottenesse l’autorizzazione all’immissione in commercio dell’Ue” . Il portavoce ha poi osservato che “la strategia dell’Ue sui vaccini è una strategia comune della Commissione e degli Stati membri. Quindi – ha concluso – la Commissione e gli Stati membri possono sempre decidere insieme di diversificare ulteriormente il proprio portafoglio vaccini”.
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