Vaccino, serve un richiamo entro 12 mesi e andrà ripetuto per anni: lo studio di Moderna
Per combattere il Covid dovremo abituarci a sottoporci a vaccini periodici, esattamente come attualmente ci si vaccina contro l’influenza stagionale. I virologi lo annunciavano da tempo e adesso è arrivata un’ulteriore conferma grazie a uno studio condotto da Moderna. L’immunità fornita dal vaccino Moderna può durare circa 7-8 mesi, in modo simile a quanto avviene per quello contro l’influenza, rendendo necessario un nuovo richiamo entro 12 mesi.
Moderna ha presentato i dati al Vaccine Day in uno studio dell’Università del Nuovo Galles pubblicato sul sito medrXiv, dove vengono inserite le ricerche ancora non validate dalla comunità scientifica.
Secondo i suoi modelli, l’immunoprotezione dall’infezione può indebolirsi nel tempo man mano che cala il livello di anticorpi neutralizzanti e quindi un richiamo potrebbe servire entro un anno dalla seconda dose. Tuttavia, spiega l’azienda, “la protezione dalla forma grave dell’infezione potrebbe durare più a lungo”. La variante sudafricana e quella brasiliana, sono quelle che più mettono a rischio l’immunità data dal vaccino di Moderna nelle popolazioni ad alto rischio. Per questo l’azienda sta puntando sull’aggiunta di un richiamo per la variante sudafricana in modo da poter dare una buona copertura, e sulla realizzazione di un vaccino multivalente.
Il lasso di tempo indicato rispecchia di fatto la copertura vaccinale osservata fino ad oggi dalla ricerca. Quindi, presumibilmente, la forza degli anti-corpi regge gli attacchi del virus almeno per questa durata di tempo “Si sta valutando la durata degli anticorpi – spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, illustrando la modalità di studio che si sta percorrendo per i vaccini – ad oggi abbiamo solo informazioni che riguardano la protezione fino a sei o sette mesi. Si presume che ci sia una protezione da stabilire per i diversi vaccini e che oscilla tra 9-12 mesi. A quel punto potrebbe esserci la necessità di rinforzare la risposta immunitaria”. Vale per Moderna, dunque, ma lo stesso discorso può essere esteso anche agli altri vaccini attualmente in uso. Ma non solo, identico ragionamento vale per chi sta contando, ora, sull’immunità acquisita dalla malattia.
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