Vaccini anche a chi ha il domicilio in un’altra Regione: la nuova ordinanza
Per ottenere il vaccino basta il domicilio: la nuova ordinanza per le Regioni
Le Regioni dovranno vaccinare anche i domiciliati per lavoro e chi assiste un familiare nel loro territorio. Non solo vaccini anti Covid ai residenti quindi. È quanto ha disposto con un’ordinanza il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus il generale Francesco Paolo Figliuolo. Una buona notizia per tutti coloro che risultano residenti in una città ma che di fatto vivono e lavorano in un’altra. Così sarà sufficiente avere il domicilio per l’inoculazione del siero.
Nell’ambito del piano di attuazione strategico nazionale per i vaccini “ciascuna regione o provincia autonoma proceda alla vaccinazione“, si legge, non solo dei residenti ma anche delle persone domiciliate nel territorio regionale “per motivi di lavoro, assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella Regione o provincia Autonoma”.
Per il commissario, “il target è quello di 500mila somministrazioni al giorno a regime, da raggiungere nelle terza settimana di aprile per ottenere l’immunità di gregge entro fine settembre”, ha spiegato parlando in audizione sullo stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da Sars-CoV-2. Resta da definire la modalità con cui gli aventi diritto secondo il criterio della domiciliazione potranno prenotare il vaccino e se potranno scegliere comunque di farlo nel luogo di residenza o in quello dove lavorano.