Vaccini, via libera dell’Aifa alla terza dose per immunodepressi e anziani
Vaccini, via libera dell’Aifa alla terza dose per immunodepressi e anziani
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha dato il via libera per la somministrazione della terza dose del vaccino contro Covid-19 ai soggetti immunodepressi e agli anziani. Secondo il parere della commissione tecnico-scientifica dell’Aifa, immunodepressi e trapiantati potranno ricevere una “dose addizionale” di vaccino almeno 28 giorni dopo l’ultima somministrazione. Per le persone di età superiore a 80 anni e i residenti delle Rsa, la terza dose è prevista ad almeno sei mesi dall’ultima dose ricevuta.
La decisione, attesa per la giornata di ieri, era stata anticipata negli scorsi giorni da diversi addetti lavori ed esponenti politici, come il ministro della Salute Roberto Speranza e il generale Francesco Paolo Figliuolo. Il commissario all’emergenza Covid-19 ha dichiarato lo scorso martedì 7 settembre che dopo i soggetti immunocompromessi e agli anziani, la terza dose sarà somministrata ai membri del personale sanitario prima di passare ad altre categorie.
Il via libera dell’Italia è arrivato prima ancora del parere delle autorità europee. L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) attenderà ancora qualche settimana per terminare uno studio sulla terza dose, dopo aver stabilito che su questo punto decideranno le autorità dei singoli paesi membri. Il ricorso alla terza dose è già stato almeno in parte previsto in paesi come Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti. In Israele, il primo paese a iniziare a somministrare un altro richiamo dei vaccini contro Covid-19 lo scorso luglio, già il 61 percento della popolazione ha ricevuto tre dosi.
Nelle scorse settimane, l’Organizzazione mondiale della sanità ha criticato a più riprese la decisione dei paesi più ricchi di riservare altre dosi a soggetti già vaccinati, invece di inviarle in paesi che ne hanno ancora necessità. Ieri il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che circa l’80% dei 5,5 miliardi di dosi dei vaccini contro Covid-19 somministrati a livello globale sono finiti a paesi ad alto reddito, invocando una “moratoria” sulla terza dose di vaccini.