Vaccini, campagna ancora a rilento: questa settimana solo 200mila somministrazioni al giorno
Vaccini: questa settimana solo 200mila somministrazioni al giorno
La campagna vaccinale in Italia resta arenata su numeri esigui e davvero troppo bassi rispetto alla velocità con cui si muove il virus. Nonostante il piano Figliuolo, anche in questa settimana la soglia delle somministrazioni non potrà andare oltre le 200mila al giorno. Il fatto è che non ci sono abbastanza fiale per correre di più. Impietosi i confronti con altri Paesi: il Lazio, una delle regioni italiane più virtuose, ha effettuato 800mila vaccinazioni, cioè all’incirca quante fatte dalla Gran Bretagna in un solo giorno.
Il calcolo – che emerge anche da una verifica fatta con il Commissario Figliuolo – è stato eseguito in base alla disponibilità di dosi attuali e quelle previste in arrivo nei prossimi sette giorni. A quanto si apprende, già attualmente la capacità di inoculazione nelle varie strutture del Paese sarebbe invece già di circa il doppio rispetto alle quantità di fiale a disposizione.
Gli sforzi – l’aumento costante di strutture per le inoculazioni, i nuovi arrivi di medici pronti alle iniezioni e presto anche il coinvolgimento delle farmacie – non bastano ancora. Così, in attesa del siero di Johnson & Johnson e di raggiungere l’obiettivo di 500mila vaccinazioni al giorno del piano Figliuolo, si tenta la risalita con l’arrivo di oltre 333mila dosi di Moderna e i nuovi stock di Pfizer previsti, mentre mercoledì prossimo ne arriveranno altre 279mila da AstraZeneca.
Ma i problemi non riguardano solo le disponibilità di vaccini ma anche la capacità di somministrarli. È per questo motivo che Difesa e Protezione civile sono pronte a intervenire con task force di supporto per aiutare le regioni che vanno più a rilento. La procedura, per scattare, aspetta solo la richiesta delle Regioni stesse. I governatori, però, nonostante le difficoltà riscontrate nell’ultimo periodo e nonostante la difformità dei risultati da Regione a Regione raggiunti con gli over 80, non hanno ancora avanzato richieste formali. Fino a ieri, nessuno ha fatto il primo passo.
Negli ultimi giorni è arrivato dal governo il suggerimento di accelerare sul cambio della piattaforma informatica della Regione Lombardia. Stop ad Aria, che anche ieri ha dato i suoi problemi, per passare a quella più collaudata di Poste, già operativa in cinque Regioni senza intoppi. La scelta era stata già fatta dai vertici della Lombardia, ma ora è meglio accorciare il più possibile i tempi per la transizione. “Ogni giorno un disservizio. E a pagare sono i cittadini. È vergognoso. E il sistema che Regione Lombardia utilizza ed è gestito da Aria, la società voluta dal presidente Fontana e dall’assessore al Welfare Moratti, + costato 20 milioni di euro. Soldi di tutti” ha aggiunto Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd eletto in provincia di Cremona.
Salvini: “Caos in Lombardia? Se non funziona, si cambia” – “Se qualcosa non funziona, si cambia e si migliora”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini ha risposto a una domanda sui disagi della campagna di vaccinazione in Lombardia, e in particolare a Cremona, in un video su Repubblica.
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