Vaccini, il ritmo delle 500mila dosi è durato solo due giorni
Dopo l’exploit del 29 e del 30 aprile, in cui l’Italia ha raggiunto l’obiettivo delle 500mila dosi giornaliere somministrate, il ritmo della campagna vaccinale rallenta di nuovo. Da un lato, nel fine settimana si registrano fisiologicamente meno somministrazioni, dall’altro, non scorre sempre tutto liscio nelle Regioni nonostante i target fissati a livello commissariale. Ma i bilanci, dicono dalla struttura guidata dal commissario straordinario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, “è meglio farli settimanalmente”, riporta il Fatto Quotidiano.
Nelle ultime 24 ore sono state 411.275 le dosi di vaccino somministrate, domenica 2 maggio erano state poco più di 366mila, quasi 400mila lunedì. Una battuta d’arresto dovuta anche al fatto che molte delle persone prenotate, alla fine, non si presentano. Secondo Figliuolo “se già ora avessimo più dosi potremmo vaccinare più velocemente”, ma già da ieri è iniziata la distribuzione di nuovi lotti: 2,1 milioni di dosi Pfizer e 360mila di Moderna.
E in arrivo sono previste altre consegne, in quantità industriali, motivo per cui non dovrebbe esserci niente di cui preoccuparsi se gli accordi verranno rispettati: si parla di 17 milioni di dosi entro fine maggio – cifra che permetterebbe di superare le 500mila immunizzazioni quotidiane – e ben 27 milioni a giugno tra Pfizer, Moderna, Johnson&Johnson, Vaxveria (AstraZeneca) e Curvac (il vaccino tedesco a mRna) se l’Ema fino ad allora lo avrà autorizzato.
Un’altra novità che potrebbe favorire la campagna è la decisione del Ministero della Salute di estendere a 42 giorni il periodo di attesa tra la prima e la seconda dose di Pfizer e Moderna: un lasso di tempo che permetterà alle Regioni di dedicare le scorte alle prime dosi in attesa delle nuove consegne che, dopo oltre un mese, coprirebbero i richiami. E anche la possibile raccomandazione dell’Ema di abbassare nuovamente l’età delle persone a cui somministrare a AstraZeneca potrebbe allargare la platea di beneficiari del siero di Oxford svuotando i frigo di molte Regioni.
Partirà intanto dalla prossima settimana la campagna di vaccinazione delle isole minori, la cui popolazione è considerata tra le più fragili e dunque esposta al rischio contagio in vista di un’estate di viaggi e turismo, che il governo è intenzionato a promuovere. Dopo la riunione di ieri tra Figliuolo, l’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori e Sindaci dei Comuni insulari minori, il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e diversi ministri del governo, da quello della Salute Roberto Speranza al Ministro per il Turismo Matteo Garavaglia, si è deciso di iniziare da Capraia e dalle isole Eolie.
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