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Vaccini, dopo le rivelazioni del consigliere di Aria a TPI, Regione Lombardia risponde: “Solo problemi tecnici”

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"La politica non c'entra nulla". Il d.g. Pavesi respinge anche le accuse sulla RSA Sospiro: "Nessuna irregolarità nella priorità delle vaccinazioni, in questa casa di riposo come in tutta la Lombardia"

Il caso delle vaccinazioni anti-Covid 19 in Lombardia e la vicenda legata al cambio dei vertici di Aria continuano a far discutere. In particolare, le parole dell’ex consigliere Mario Mazzoleni sulle reali cause del problema gettano benzina sul fuoco del dibattito. La sua tesi, raccontata a TPI e ribadita anche su diverse agenzie di stampa, ha spinto Regione Lombardia a rispondere con una nota nella quale si spiega che i disservizi riguardano “aspetti tecnici che non attengono in alcun modo all’attività dei rappresentanti della Giunta regionale impegnati nel ruolo politico e amministrativo”.

“In merito alle dichiarazioni riportate da alcune agenzie di stampa e riprese da diversi siti giornalistici a proposito della piattaforma informatica di Aria Spa – si legge inoltre nel comunicato – appare molto strano che l’ex consigliere faccia confusione fra il ‘sistema Siavr’, dove si registrano le vaccinazioni effettuate, che non ha mai avuto problemi, e il sistema di gestione degli inviti che è stato costruito appositamente per la campagna vaccinale. Aspetti tecnici che non attengono in alcun modo all’attività dei rappresentanti della Giunta regionale, impegnati nel ruolo politico e amministrativo”.

In seno al consiglio regionale lombardo, tuttavia, la polemica non accenna a placarsi. Fabio Pizzul, capogruppo del PD, parla di “decapitazione di Aria”, nonostante la quale tuttavia “i problemi non sono certo scomparsi e, anzi, ci arrivano nuove segnalazioni di disservizi e malfunzionamenti. La cancellazione del CdA rischia di essere solo l’ennesimo fumo gettato negli occhi ai lombardi, se non ci sarà presto il ricorso a contromisure efficaci”.

“Nella direzione da noi auspicata vanno sia la richiesta dell’assessora Moratti alle ASST e ATS di farsi carico della convocazione degli anziani over 80 e dei soggetti fragili, in attesa che inizi a funzionare il servizio di Poste per la campagna massiva, sia l’indicazione della ministra Gelmini di una proposta rivolta alle Regioni per una collaborazione più stretta, una sorta di affiancamento, per la campagna vaccinale. Sono proposte di buon senso, utili all’ambizioso obiettivo da raggiungere, e  sarebbe un errore se un inutile e infondato orgoglio di parte che aleggia in Regione Lombardia impedisse di cogliere questa occasione. Cercare e accettare l’aiuto proveniente dalla struttura commissariale può fare la differenza per i cittadini lombardi, e questa è la cosa più importante”.

Il suo collega Matteo Piloni rincara la dose: “Ogni giorno ha la sua pena, in questa campagna vaccinale anti-Covid 19 che tanti problemi sta creando alla popolazione lombarda”. L’esponente Dem segnala “l’ennesima irregolarità che questa volta riguarda tutti gli amministratori comunali, i dipendenti e i collaboratori del Comune di Sospiro (CR) che sono stati contattati personalmente e potranno da oggi, in barba ad ogni priorità, categoria o target, ricevere il vaccino anti-Covid 19 presso la RSA Fondazione Sospiro”.

Piloni, che con una lettera ha immediatamente informato l’assessore al Welfare Moratti e il suo direttore generale Giovanni Pavesi, aggiunge: “Mentre abbiamo ancora i nostri grandi anziani over 80 che non hanno ancora ricevuto il vaccino dovuto, mentre i nostri concittadini fragili non sanno ancora neanche quando inizierà per loro la campagna vaccinale certe cose non devono accadere, io sono davvero costernato: non possiamo ogni giorno assistere a inefficienze, disorganizzazione e ora anche a scelte arbitrarie nella gestione delle priorità, come si sta verificando in questa fondazione”.

“Ho chiesto a Moratti e Pavesi di effettuare immediatamente le opportune verifiche e di bloccare e stigmatizzare con forza questa e qualsiasi altra iniziativa simile, chiedendo anche a tutti i direttori delle aziende lombarde di attivare a loro volta verifiche capillari, affinché non passi il messaggio deleterio che nella nostra regione ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B, poiché è della salute collettiva che stiamo parlando” aggiunge il consigliere del PD, sottolineando di “non voler accusare nessuno in particolare, ma semplicemente fare rispettare le procedure, nel rispetto di tutti”.

“Se in provincia di Cremona la nascita di tanti centri e l’eccellente organizzazione delle nostre strutture consentono di vaccinare più persone – conclude Piloni lanciando una proposta – allora la Regione potrebbe anche permettersi di aprire alle fasce successive, come gli over 70, ma sempre nel rispetto delle priorità”.

Anche su questo, tuttavia, Regione Lombardia smonta le critiche. In un’ulteriore nota si legge: “A seguito di una segnalazione all’Assessorato al Welfare di Regione Lombardia circa possibili anomalie nella Rsa ‘Fondazione Sospiro’ in provincia di Cremona, rispetto alle categorie interessate in questa fase della campagna vaccinale, la Direzione dell’Assessorato precisa che tali notizie sono destituite di ogni fondamento”.

“Su indicazione della vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti ho registrato quanto segnalato, in merito al programma di vaccinazioni anti-Covid. Ho infatti fatto verificare, all’interno della Rsa la veridicità di possibili anomalie”, ha detto il d.g. Pavesi. “Una verifica che ci ha portato ad acclarare che nella ‘Fondazione Sospiro’ le attività di somministrazione dei vaccini sono tassativamente riservate alle categorie autorizzate. Così come del resto in tutto il territorio di Regione Lombardia”.

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