Feste di Pasqua, crollo delle vaccinazioni. Flop in tutta Italia: pochissime dosi somministrate
Feste di Pasqua, crollo delle vaccinazioni: pochissime dosi somministrate
La campagna vaccinale rallenta a Pasqua: l’allarme è arrivato dal governo dopo aver guardato i dati sulle dosi somministrate nel fine settimana. 211.650 sabato 3 aprile contro le 235.256 di quello precedente; meno di 100mila domenica e intorno alle 150mila ieri, lunedì 5 aprile.
Cifre molte al di sotto delle aspettative e degli obiettivi fissati dal generale Figliuolo, secondo cui al 3 aprile l’Italia doveva aver raggiunto le 13 milioni e 600mila dosi. Ad oggi però sono stati somministrati 11 milioni e 215mila vaccini. E la soglia delle 500mila dosi giornaliere è ancora lontana, considerando che si viaggia sempre al di sotto delle 300mila.
Per il programma del Ministro Speranza in Italia i vaccinati dovevano essere, al 31 marzo, 6 milioni e 416mila, ma all’appello mancano 2.934.572 persone. E la maggior parte sarebbero over 80. Intanto è polemica sui ritmi lenti del fine settimana, e ora il governo chiede alle Regioni di darsi da fare sfruttando le dosi disponibili: 3 milioni, incluse le scorte, sarebbero già state consegnate e un milione e mezzo – quelle di vaccino Pfizer – sarebbero in arrivo.
Ma perché a Pasqua la campagna vaccini ha subito questo forte rallentamento? Le motivazioni sono molteplici, e tra Regioni e governo va avanti il solito rimpallo di responsabilità. Da un lato, le feste avrebbero ridotto le prenotazioni, determinando una parziale chiusura di alcuni centri vaccinali. Le Regioni imputano però il ritardo alla carenza di dosi, tanto che il Lazio ha bloccato la partenza delle somministrazioni in farmacia.
Ma secondo l’esecutivo la responsabilità è dei piani regionali ancora caotici, soprattutto per quanto riguarda l’immunizzazione a domicilio e la capacità di vaccinare caregiver e 70enni (in questa fascia d’età solo l’11 per cento ha ricevuto la prima dose e solo l’1,87 anche il richiamo secondo il report del Commissariato all’emergenza).
Inoltre sembra che ci sia ancora un certo scetticismo per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca, che avrebbe portato i prenotati a disdire il proprio appuntamento: a ieri, secondo i dati riportati da Repubblica, sono state somministrate il 96 per cento di fiale Pfizer e appena il 54 per cento di Astrazeneca.
Tutto questo ha contribuito al flop del week end di Pasqua. L’esecutivo assicura che non è dipeso dalla mancanza di dosi, perché i governatori hanno ancora diverse scorte nei frigoriferi delle proprie hub: tra le 2,3 e le 2,9 milioni. E ora dovranno darsi da fare per recuperare il ritardo.