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Home » Cronaca

Riti, digiuni e abusi sessuali: la “setta” del guru che sussurra agli alieni

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Una comunità spirituale dall’ambizioso obiettivo: rigenerare tutto il pianeta e consentire ai propri (pochi) seguaci di liberare il corpo dalla materia per diventare energia pura perché, come si legge sul sito ufficiale dell’organizzazione, «tutto è energia e siamo uno» e «noi umani viviamo di ciò che vibriamo».

Peccato, però, che dietro i principi di uguaglianza e di libertà, dietro le molteplici elucubrazioni («Si va dalla psicologia quantistica ai processi energetici di rigenerazione e trasmutazione», ci racconta uno dei fuoriusciti), si nasconderebbe un inferno fatto di abusi di ogni tipo. Il meccanismo, secondo quanto possiamo raccontare in esclusiva in base alle testimonianze e ai documenti raccolti, si baserebbe su «un collaudato schema comportamentale in cui rituali pseudo-religiosi dissimulavano vere e proprie aggressioni di natura sessuale». 

Facciamo però un passo indietro. Siamo in Abruzzo. A Floriano, in provincia di Teramo. In questa minuscola frazione di Campli, neanche 30 abitanti, ha sede Umani in Divenire, un «movimento universale indipendente che ha lo scopo di diffondere e condividere nel mondo degli strumenti capaci di favorire concretamente l’evoluzione umana e contribuire a ristabilire l’armonia tra tutti gli esseri viventi», come si legge nello statuto.

Il fondatore è Pietro Tamburella, che per tutti all’interno dell’organizzazione è “AquilaSenzaNido”, e che sul sito ufficiale così si presenta: «Vivo nel cuore di ogni bambino umano e custodisco il mio legame con il mondo riversandomi con la vita nella sua totalità». 

Tamburella è un personaggio eclettico e sincretico al tempo stesso. Almeno stando a sentire la descrizione che ce ne fa un fuoriuscito: «Era sicuramente una persona che ti sapeva rapire con le parole, capace di toccare i tasti giusti e farti sentire importante soprattutto nei momenti di debolezza». Un “guru” che vantava contatti con gli alieni.

In uno dei suoi scritti di cui siamo venuti in possesso («Quanto l’elettrone vibra, l’universo sussulta»), Tamburella rivela di aver registrato interferenze aliene, sostiene la presenza di presunti «chip impiantati» nel cervello umano, dice di aver scoperto una macchina che «gli alieni utilizzano per preparare un addotto ad un rapimento, probabilmente alterandone artificialmente le vibrazioni», e racconta del suo primo contatto con loro e della «guerra» che ne sarebbe nata (addirittura avrebbero utilizzato dei parassiti per controllarne il corpo). Un prescelto, dunque. 

«Si presentava come l’unico in grado di guidarci verso la strada della salvezza e della liberazione della nostra energia dal corpo», racconta ancora un ex seguace.

Ma il progetto di Tamburella è ancora più ambizioso e mira alla costruzione di «Geovillaggi Ecolandia del Movimento Universale Umani in Divenire», che contribuiscano «al ripopolamento dei paesi abbandonati, disabitati e in via di sviluppo rivalutando il territorio e rigenerando “gli ecovillaggi più naturali ed antichi esistenti” armonizzando il flusso sempre più crescente di esseri umani che stanno lasciando le città per la forte esigenza di entrare sempre più a contatto con se stessi e la Natura».

Insomma, non solo spiritualità ma anche l’impegno per costruire un nuovo mondo. Da qui partirebbe la «riscossa delle aquile senza nido italiche» che ha un unico obiettivo: il «nuovo Rinascimento della penisola italica». 

Grandi intenti che, secondo il racconto di una vittima che pretende l’anonimato e che chiameremo Claudia, nasconderebbero però un inferno: «Era il 2018, arrivavo da un periodo molto turbolento. Da qualche tempo mi ero appassionata alla radionica (in medicina alternativa un metodo di diagnosi e di terapia fondato, come la radioestesia, sul ricorso a percezioni extrasensoriali, ndr) e, cercando online, mi ero imbattuta in Umani in Divenire. Cominciai a seguirli sui social, fino a quando mi contattò Tamburella. Iniziò a raccontarmi della sua idea di ecovillaggio, che definiva come l’unico modo per dare totale libertà all’uomo senza sottostare ai vincoli e alle leggi statali». 

Le chiamate pian piano diventano sempre più frequenti e serrate, finché a Claudia non viene fatto fare un test sugli archetipi. «Serviva per comprendere i potenziali disturbi di una persona. Tamburella disse che aveva preso ispirazione da Scientology, dentro cui si vantava di essere stato a lungo».

Fra i quesiti – che abbiamo visionato in esclusiva – domande come «Sono in grado di lasciar andare qualsiasi cosa o persona senza rimpianti?», «La mia capacità di guarire gli altri dipende dalla capacità di guarire me stesso?», «Sono capace di abbandonare chiunque al proprio destino?» o ancora «In qualsiasi ambiente o circostanza mi sento al sicuro?».

Una volta fatto il test, a Claudia viene suggerito di partecipare a un’esclusiva piattaforma, chiamata Tardis, riservata a pochissimi eletti.

«Ci si incontrava tutti i giorni, dalle 9 di sera fino alle 2-3 di notte. Durante queste riunioni Tamburella ci faceva prendere un bicchiere d’acqua e con il pendolino ti faceva “energizzare” l’acqua. Prendeva poi spezzoni di film iper-emotivi o spezzoni di libri che ritagliava a suo piacimento e da lì partiva con i suoi insegnamenti».

Uno dei film più gettonati era la serie televisiva Doctor Who, il cui protagonista è un signore del tempo che cambia aspetto e personalità rigenerandosi in prossimità della morte.

«AquilaSenzaNido diceva di essere arrivato al punto zero di energia – continua Claudia – perché aveva trasmutato il corpo. Durante questi incontri era arrivato a spiegare che lui stesso era il doctor Who venuto dal futuro e reincarnatosi nel presente per far progredire l’umanità». 

In queste lezioni, però, comincia a fare capolino anche la sessualità: «Quando ormai si rendevano conto che eri dentro, ti facevano leggere documenti sulla figura di Maria Maddalena, su quanto era importante da un punto di vista energetico per Gesù.

Tamburella si poneva dunque come nuovo maestro. E con il sesso sacro, ci diceva, c’era l’innalzamento energetico di gruppo». 
Un aspetto ricorrente sarebbe, stando sempre al racconto dei fuoriusciti, anche l’assenza di sonno mista a digiuni prolungati.

«Al termine degli incontri sulla piattaforma quasi tutti i giorni seguivano telefonate che mi tenevano sveglia anche fino all’alba. Affiancato c’era un digiuno purificativo che, per quanto mi riguarda, anche durava due-tre giorni consecutivi». Il fine? Purificarsi per raggiungere la comunità. 

«Finalmente arrivò anche il mio turno. Ero diventata la donna che portava il femminile guida all’interno del processo.

Presi il pullman e, dopo una notte di viaggio, arrivai in stazione. Mi accolse Pietro che cominciò a urlare: “Ma guarda che incredibile aurea!”. La cosa mi colpì molto». Non fu l’unica. «Prima di arrivare a casa ci fermammo a fare la spesa, e riempirono il carrello di gelati e brioches. Mi chiedevo come fosse possibile, visto che io da un mese e mezzo continuavo a depurarmi con il digiuno».

Non è l’unica domanda che tormenta Claudia. «Non capivo da dove arrivassero i soldi. Nessuno di loro aveva un lavoro. Solo dopo, quando sono uscita, ho scoperto che le persone facevano donazioni importanti, anche per decine e decine di migliaia di euro, lasciando in alcuni casi tutti i loro averi».

Una volta a destinazione, Claudia si ritrova in «un appartamento zozzo, dinanzi al quale rimasi senza parole». Cominciano i riti, come quello che la obbliga a «fissare il sole a occhi spalancati finché non fossi stata obbligata a chiudere le palpebre».

Lei è stremata, decide di riposarsi. Ma, stando al racconto che ci viene fatto, Tamburella e la sua fidata collaboratrice, Valeria Ficarra, la prendono e la portano in una camera: «C’erano candele, incensi e sempre le solite vibrazioni in sottofondo. Hanno cominciato a dirmi che il momento era arrivato, che avrei avuto una crescita energetica. Mi dicono che sarebbe stato solo un massaggio. Mi fanno spogliare. Resto con gli slip, loro mi bendano e mi inondano d’olio. Dopo un po’ di tempo iniziano a toccarmi le parti intime, ma io ero completamente in pappa, come se fossi stata drogata».

Claudia prova ad irrigidirsi, ma «Tamburella continuava a dirmi: “Ecco quanto ti stai volendo bene”. Poi facevano finta di mordere l’aria e mi dicevano che quelli erano i miei corpi sottili. E mi continuavano a dire che non potevo più abbandonare il rito, che se l’avessi fatto qualcosa di orrendo sarebbe capitato».

Il rito procede fino a quando «entrambi mi penetrano». Claudia resta inerme sul letto. Soltanto il mattino dopo capisce quanto le è accaduto. Fugge con una scusa. E, tornata a casa, va al pronto soccorso dove denuncia. 

Quanto accaduto a Claudia non sarebbe un caso isolato. «Abbiamo seguito ben due casi di questo gruppo negli ultimi tre anni», spiega Lorita Tinelli, psicologa e autrice del volume “Sette e manipolazione mentale” (Piemme). «Storie davvero agghiaccianti che coinvolgono anche dei minori. È per questo che è intenzione del CeSap (Centro Studi Abusi Psicologici, ndr) rappresentarle come parte civile nel processo». 

È in corso un’inchiesta, portata avanti dalla Procura di Teramo, che vede indagati proprio per abusi Tamburella e la Ficarra. In un caso, si legge nei documenti visionati da TPI, per «nutrire il corpo astrale e spirituale» i due avrebbero abusato di una donna, penetrandola più volte, «anteriormente e posteriormente, con le mani ed altri oggetti» fino a raggiungere entrambi il piacere.

Addirittura Tamburella «si rivolgeva alle due donne dicendo “ora condividerò con voi la mia energia”, quindi Ficarra lo ringraziava e lui eiaculava sul viso» dell’adepta. In un altro caso, ancora, nonostante la vittima «cercasse ripetutamente» di scansare i due, il guru incitava la sua fedelissima a non smettere con i “massaggi” che si facevano più «rapidi e violenti» tanto da «provocare una vistosa fuoriuscita di sangue». 

Un inferno all’interno del quale neanche gli uomini pare potessero sottrarsi. In un caso un ragazzo è stato costretto a masturbarsi mentre Tamburella «gli si poneva di fianco agitando in modo continuo una campana tibetana».

Una delle denunce, ancora, riguarda un’altra donna che si era recata in comunità con la famiglia. Un micromondo tragico in cui, al di là dei singoli presunti abusi, ciò che spicca (il condizionale è d’obbligo essendoci un’inchiesta in corso) sarebbe lo stato di soggezione dei singoli.

È la stessa Procura, d’altronde, a parlare di «condizioni di inferiorità fisio-psichica in cui versavano gli “adepti”», cui non a caso «avevano imposto rigide modalità di partecipazione alle attività quotidiane della comunità ed alla meditazione». Senza dimenticare, ancora, la «rigida alternanza sonno/veglia» che in alcuni casi riducevano la vittima in «condizioni di sfinimento».

L’inchiesta dovrà far luce su Umani in Divenire. Qualora tutto fosse confermato, si tratterebbe di una comunità abusante dai contorni inquietanti. 

«Il sesso si conferma un elemento fondamentale all’interno delle comunità pseudo-spirituali, sia nel suo significato simbolico dell’astensione sia nella pratica di gruppo o in esclusiva col leader», riflette ancora Tinelli.

«La sessualità viene descritta dalla psicologia come «l’espressione fondamentale dell’essere umano che coinvolge tutti gli aspetti della sua personalità: razionalità, affettività, volontà, emotività, erotismo e ricerca del piacere». Ecco perché agire su di essa diventa lo strumento migliore per vincolare una persona all’interno di un sistema chiuso.

Il sesso viene combinato subdolamente all’uso sistematico di rituali, significati spirituali e cerimonie “segrete” che portano l’abusato a non ritenere di essere tale. Se tutto questo è tragico per un adulto, immaginiamo cosa possa significare per un minore, anche solo quando assiste a rituali di questo genere che coinvolgono gli altri adulti della comunità o i propri genitori, come sembra sia accaduto in questa comunità». Un rischio concreto. Confermato dai fuoriusciti che denuncerebbero come nella comunità abruzzese alcune seguaci si sarebbero trasferite con i propri figli minorenni.

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