Contagiato dopo prima dose di vaccino, 52enne muore nel Casertano. Asl: “È variante inglese”
"In queste ore - precisa subito il direttore dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo - sto leggendo di persone che dopo questo caso si stanno interrogando sull’efficacia del vaccino, vorrei tranquillizzare e precisare che purtroppo l’uomo è stato solo sfortunato perché ha contratto il Covid tra la prima e la seconda vaccinazione, quindi prima che potesse sviluppare gli anticorpi”
Covid, contagiato variante inglese tra la prima e la seconda dose del vaccino: morto Ugo Scardigli
È morto Ugo Scardigli, l’operatore socio sanitario del Casertano che aveva contratto la variante inglese del Covid. All’uomo, 52 anni di Pietravairano, era stata somministrata la prima dose di vaccino a metà gennaio e la seconda dopo 21 giorni. “In queste ore – precisa subito il direttore dell’Asl di Caserta, Ferdinando Russo – sto leggendo di persone che dopo questo caso si stanno interrogando sull’efficacia del vaccino, vorrei tranquillizzare e precisare che purtroppo l’uomo è stato solo sfortunato perché ha contratto il Covid tra la prima e la seconda vaccinazione, quindi prima che potesse sviluppare gli anticorpi”.
È importante infatti sottolineare che “al momento i vaccini sembrano essere pienamente efficaci sulla variante inglese“, come riporta anche l’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Ricordiamo che la possibilità di vaccinarsi infatti è un’arma fondamentale nella lotta all’epidemia, che va ad aggiungersi a quelle di cui già disponiamo, a partire dal distanziamento sociale, dall’uso delle mascherine e dall’igiene delle mani. Queste misure infatti non possono essere abbandonate prima che sia vaccinato un numero sufficiente di persone a creare un’immunità di comunità.
Ugo Scardigli è deceduto questa mattina al Covid Hospital di Maddaloni dove era stato ricoverato in terapia intensiva per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. L’operatore socio sanitario ha manifestato i sintomi del Covid tra la prima e la seconda dose del vaccino. “Ha iniziato a stare male dopo la somministrazione della prima dose – spiega all’Agi il direttore dell’Asl di Caserta – quando è stato ricoverato la prima volta, a inizio febbraio, presentava un quadro di compromissione polmonare importante e dalle analisi radiologiche siamo riusciti a stabilire che aveva contratto il virus da almeno 10 giorni per il grado di polmonite che presentava. Ma ci siamo anche insospettiti e per questo lo abbiamo sottoposto ad ulteriori analisi che hanno confermato i sospetti: aveva contratto la variante inglese. Il 52enne era stato ricoverato prima all’ospedale di Sessa Aurunca, poi a quello di Santa Maria Capua Vetere e infine al Covid Hospital di Maddaloni in terapia intensiva. Sono in corso ulteriori accertamenti volti a verificare se l’uomo soffrisse anche di altre patologie.
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