“Pago 1600 euro al mese ma non trovo candidati”: locale a Treviso costretto a chiudere
Alla fine Stefano Molitierno ha dato seguito al suo sfogo, nel quale si diceva frustrato per non essere riuscito a trovare dipendenti per il locale che aveva intenzione ad aprire a Treviso nonostante l’offerta di lavoro fosse – a suo modo di vedere – particolarmente competitiva. Nel giro di un mese il Boe Public ha aperto, il 31 marzo, ed ora è costretto a chiudere. Per i lavoratori il contratto proposto era un full-time di 48 ore settimanali con turni di 8 ore e uno stipendio netto di 1.600 euro al mese.
“l contratto nazionale è pari a 1.450 euro netti al mese sempre per 48 ore settimanali, quindi lo stipendio che offro ai miei collaboratori è superiore di 150 euro – spiega Molitierno -. Non ho mai fatto contratti stagionali, nemmeno nel mio locale a Jesolo. Cerco persone che siano disposte a lavorare al mio fianco garantendo un buon servizio ai clienti e a collaborare fra di loro aiutandosi a vicenda”. “Ho ristrutturato il locale in un mese prima di aprirlo e avevo bisogno di quattro persone per gestirlo: due si sono licenziate mentre una terza persona aveva problemi di salute – racconta l’imprenditore -. Ho tenuto duro arrivando anche a 15 ore di lavoro al giorno, ma non posso lavorare per tre persone rischiando di offrire un servizio carente alla mia clientela e quindi ho deciso di chiudere. Alla ragazza che è rimasta con me ho chiesto di venire a lavorare nel mio altro locale a Jesolo, perché non lascio nessuno per strada”.
Secondo Molitierno la “penuria” di candidati deriva anche dal Covid: “Non sono l’unico imprenditore ad aver problemi ad assumere personale, in quanto nella mia stessa situazione si trovano diverse attività di Treviso. Penso che ci siano molti giovani che hanno sicuramente voglia di lavorare, ma credo che dopo l’avvento del Covid-19 sia cambiata la percezione del lavoro e del suo valore. Oggi i ragazzi danno la priorità ad altre cose”.