“Offende l’Islam”: due studenti musulmani esentati dallo studio di Dante a Treviso. Il ministro Valditara: “Inammissibile”
Due studenti musulmani di una classe di terza media in una scuola di Treviso sono stati esentati dallo studio della Divina Commedia di Dante Alighieri per non offenderne la sensibilità religiosa. Sul caso è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha definito l’accaduto “inammissibile” e ha disposto “un’ispezione per verificare come stanno i fatti“.
Come riportato dal Gazzettino di Treviso e dall’emittente Antenna Tre Nordest, tutto è cominciato con una richiesta della docente dell’ultimo anno di una scuola secondaria di primo grado. Memore delle passate rimostranze di alcune famiglie di religione diversa da quella cristiana, prima di cominciare ad affrontare Divina Commedia, la professoressa ha chiesto agli alunni che non seguono le lezioni di religione cattolica di domandare ai genitori se fossero d’accordo con l’insegnamento dell’opera di Dante Alighieri.
Due famiglie musulmane hanno così chiesto di esentare i propri figli dallo studio della Divina Commedia. Malgrado l’iniziale resistenza da parte del dirigente scolastico, di fronte all’insistenza dei genitori e d’accordo con la docente, ai due studenti è stato concesso di non studiare l’opera di Dante, sostituendo le lezioni con uno studio più approfondito di Boccaccio.
Una decisione che ha scatenato le reazioni della politica, come riporta Adnkronos. “L’esclusione dal programma scolastico di uno dei pilastri della nostra letteratura, per motivi religiosi o culturali ancora non abbiamo ben capito, è del tutto inammissibile”, ha dichiarato oggi il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, al termine del Consiglio dei ministri.
“Mi ha raccapricciato la notizia proveniente da una scuola nel trevigiano, dove per rispetto di una famiglia verranno esonerati alcuni alunni dallo studio della Divina Commedia. Mi sembra demenziale che nelle nostre scuole non si possa studiare Dante perché offensivo. Penso che siamo o sull’orlo del baratro o sul limite del ridicolo”, ha commenta il vicepremier, ministro delle Infrastrutture e leader della Lega, Matteo Salvini. “Che venga espunto il Sommo poeta dalle nostre classi perché qualche famiglia si ritiene offesa, penso sia un cedimento culturale, etico, morale ed educativo senza capo né coda”.
Non è la prima volta che sorgono polemiche tra l’opera di Dante e l’Islam più in generale. Il Sommo Poeta, nel XXVIII canto dell’Inferno, inserisce il Profeta Maometto nella nona bolgia dell’ottavo cerchio, dove sono puniti i seminatori di discordie.