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Trento, uccisa l’orsa Kj1. Gli animalisti insorgono contro il presidente della Provincia Fugatti

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Immagine d'archivio. Credit: Pixabay

L’orsa Kj1 è stata uccisa. Lo ha annunciato nel mattino di oggi, martedì 30 luglio, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che ieri ha firmato un decreto per l’abbattimento dell’animale, che lo scorso 16 luglio aveva aggredito un turista francese in un bosco in località Naroncolo, nel territorio del Comune di Dro.

Le associazioni animaliste avevano presentato un’istanza cautelare contro la misura, ma ormai l’orsa è stata uccisa. Il provvedimento è stata emanato dal presidente Fugatti dopo la revoca delle precedenti ordinanze sospese dal Tar.

“Questa mattina – si legge in una nota della Provincia autonoma di Trento – è stata data esecuzione al decreto (…) che prevedeva il prelievo dell’esemplare di orso Kj1 tramite abbattimento. Una squadra del Corpo forestale trentino è dunque entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare”.

Nel decreto del presidente Fugatti si sottolinea che l’orsa Kj1 – “una femmina adulta di 22 anni, per la quale sono stati accertati 9 parti, con la cadenza di uno ogni 2-3 anni” – è risultata “responsabile nella sua vita di diversi danni (68) e ad essa sono state attribuite, tramite analisi genetiche di campioni biologici raccolti in occasione e sul luogo degli eventi, alcune interazioni con l’uomo (7), tutte avvenute nei mesi estivi”.

Il provvedimento cita anche un parere dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che “pone chiaramente l’orsa Kj1 ai più alti livelli di pericolosità”.

L’Istituto riferisce che “non esistono altre soluzioni possibili oltre alla rimozione dell’esemplare dall’ambiente, che andrebbe attuata in tempi più rapidi possibile”.

Infine, il decreto di Fugatti fa riferimento anche al Rapporto istruttorio del Servizio faunistico, secondo cui erano “poco praticabili” sia l’ipotesi della cattura – che “richiede mediamente tempi assai più lunghi rispetto all’abbattimento” – sia quella dell’interdizione dell’area dove si muove l’orsa.

“Vergogna! Fugatti ha mandato i suoi sicari ad uccidere mamma orsa!”, attacca Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente.

L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa), insieme con Lav, Leidaa e Oipa, aveva impugnato il decreto che disponeva l’uccisione di Kj1, depositando un’istanza cautelare contro la misura. Enpa ribadisce che “l’istruttoria sull’incidente di Dro è ancora incompleta” e che “il presunto via libera di Ispra è ancora avvolto dal mistero”.

“Di certezza in questa grottesca vicenda ce n’è solo una: che il Tar di Trento ha sospeso le due precedenti ordinanze della Pat, accogliendo tutti i rilievi e le osservazioni da noi avanzate”, scrive Enpa in una nota, accusando Fugatti di aprire “un clamoroso quanto inaccettabile conflitto con la giustizia amministrativa”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: “L’ho già detto al presidente Fugatti: la soppressione dei singoli orsi non è la soluzione del problema”, ha dichiarato in una nota il ministro. “Comprendo lo stato d’animo degli amministratori e della popolazione ma oggi viviamo gli effetti di un errore del passato, dovuto a un’incauta scelta di sfruttamento turistico dell’immagine dell’orso in Trentino compiuta 25 anni fa. Certamente una via da percorrere è la sterilizzazione e ci stiamo lavorando con Ispra”.

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