Tragedia del Natisone, indagati 3 vigili del fuoco e un infermiere della sala operativa
Ci sono quattro indagati per la morte di Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar, i tre ragazzi annegati lo scorso 31 maggio nelle piena improvvisa del fiume Natisone, in provincia di Udine. La Procura del città friulana ha iscritto sul registro degli indagati tre vigili del fuoco e un infermiere del Numero Unico di emergenza 112, struttura che fa capo alla Protezione Civile. L’ipotesi di reato è omicidio colposo.
Nessuno dei pompieri impegnati materialmente nel tentativo di salvataggio dei giovani è coinvolto nell’inchiesta, che riguarda invece solo coloro che hanno gestito il protocollo di emergenza.
Gli investigatori in questi sei mesi hanno analizzato i tabulati e le registrazioni delle telefonate effettuate da Patrizia Cormos, che a più riprese chiamò il 112 per ricevere soccorsi, e le comunicazioni tra la sala operativa Sores Fvg – a cui appartiene l’indagato del comparto sanitario – e quella dei vigili del fuoco. L’Ansa riferisce che l’aspetto da chiarire è proprio quello delle chiamate tra l’infermiere e i pompieri.
Secondo l’agenzia di stampa, dalla sala operativa si pone l’accento sul fatto che l’accertamento di eventuali responsabilità su un addetto che è impossibilitato ad accertare, da remoto, le effettive condizioni di emergenza del richiedente, farebbe nascere un pericoloso precedente, se non si configurasse un’effettiva omissione.
Lo scorso 31 maggio Patrizia Cormos, 20 anni, Bianca Doros, 23, e Cristian Molnar, 25, erano stati colti di sorpresa durante una passeggiata nel greto del Natisone all’altezza del ponte Romano, in località Premariacco. Il cielo era sereno dopo la forte pioggia delle ore precedenti e l’accesso al greto era stato descritto come asciutto, ma nella zona c’è il divieto assoluto di balneazione per il pericolo determinato dal rischio di piene improvvise. E in effetti i tre si sono ritrovati travolti dall’acqua nel giro di pochi secondi.
I ragazzi avevano chiesto aiuto e i soccorritori erano tempestivamente giunti sul posto, ma – a causa delle difficili condizioni ambientali – non erano riusciti a salvare i tre. Patrizia, Bianca e Cristian avevano provato a stringersi in un abbraccio per fare massa e resistere alla corrente. La forza del fiume, però, li aveva spazzati via.
I corpi senza vita di Cormos e Doros furono ritrovati a circa 700 e 1.000 metri dal punto in cui i tre erano stati avvistati l’ultima volta, mentre il cadavere Molnar fu recuperato solo il 23 giugno nel greto vicino al luogo della tragedia.
I primi interrogatori di quattro indagati sono fissati per dopodomani, mercoledì 4 dicembre.