Torino, folla in piazza contro il Green Pass: “È discriminatorio, vogliamo la libertà”
Nella serata di ieri Piazza Castello a Torino si è riempita di persone per il No paura Day, manifestazione lanciata due giorni fa via internet per protestare contro il Green pass e l’obbligo vaccinale. “La Digos ha contato 2mila persone e quindi siamo almeno il doppio”, ha detto uno degli orgnizzatori da un furgone, citato dall’Ansa. “Facciamo vedere a tutti cosa vuol dire uomini liberi”, ha aggiunto mentre la gente scandiva Il grido “libertà”.
Tra i presenti si sono levati cori di dissenso quando dal palco è stato fatto il nome del generale Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza. Molti dei presenti, che si definiscono “free vax” e non “no vax”, spiegano di essere vaccinati ma di essere contrari all’obbligo. Qualcuno dice di aver fatto il vaccino, ma che non è disposto a far vaccinare i propri figli.
“C’è una grande disinformazione e una censura da parte dei giornalisti”, ha dichiarato dal palco l’avvocato Maurizio Giordano, citato da Repubblica. “In questo momento occorre unirsi e far sentire la resistenza. Questo serve più dell’opera degli avvocati. Il green pass è inconcepibile non solo dal punto di vista costituzionale e secondo la normativa europea, ma anche umano, se vincoliamo i diritti al green pass siamo in uno stato di polizia o dittatura e ci stiamo arrivando a passi molto veloci. Siamo in situazione tragica. L’unica soluzione è comportarsi come prima del marzo 2020″, prosegue l’avvocato. “Comportatevi come se l’obbligo non esistesse. Le norme sono efficaci solo se voi le rispettate”.
A parlare c’è anche il professor Ugo Mattei, docente universitario e candidato a sindaco nel capoluogo piemontese per una lista civica. “Il diritto non è a uso e consumo delle case farmaceutiche e di chi vuole protrarre lo stato di emergenza”, ha dichiarato. “Noi non sappiamo se e come il vaccino agisca sulla possibilità di contagiare”. I manifestanti si sono dati un nuovo appuntamento per scendere in piazza, l’8 settembre.
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