Torino, morto per un esorcismo con rito islamico: fermati lo zio, il fratello e l’ex coniuge
Un uomo di 43 anni è morto a Salassa (nel Torinese). A causare il decesso è stato non, come si pensava inizialmente, un’overdose di droga, ma il soffocamento durante un esorcismo con ritmo islamico. L’hanno accertato le indagini dei carabinieri della compagnia di Ivrea, che hanno fermato l’ex coniuge, il fratello e lo zio della vittima. La donna è agli arresti domiciliari, gli uomini sono in carcere. L’uomo, da tempo alle prese con problemi di natura psichiatrica, era stato allontanato dall’ex moglie nel 2022, dopo che, pensando che fossero posseduti dal demonio, aveva aggredito la donna e i figli. Secondo i familiari, però, ora era lui ad essere finito nella rete dei demoni. E per questo motivo, nelle settimane precedenti al ritrovamento del cadavere, era stato sottoposto ad almeno due sedute di esorcismo con rito islamico.
La sera del 10 febbraio la situazione è sfuggita di mano: il 43enne, in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di stupefacenti, è stato legato mani e piedi per permettere ai famigliari di effettuare il rito. Ed è in questo contesto che l’uomo è morto soffocato. L’autopsia ha infatti confermato il decesso per un’insufficienza respiratoria acuta. Non dovuta, come si era ipotizzato inizialmente, all’assunzione di cocaina, ma “provocata meccanicamente” con una maglia. L’indumento, poi ritrovato a casa dell’ex moglie e posto sotto sequestro dai carabinieri, era privo di un bottone che il medico legale ha ritrovato nella gola della vittima.