A Torino la prima laurea nel Metaverso: Edoardo all’esame dal vivo e con l’avatar
La prima laurea italiana a tenersi nel Metaverso si è svolta il primo luglio a Torino. Si chiama Edoardo Di Pietro il brillante studente senese del campus Einaudi, che si è laureato in Comunicazione, Ict e Media. Il ragazzo si è presentato di fronte alla commissione per la discussione in una doppia versione, in presenza e nel Metaverso. Completo azzurro e camicia bianca, ma senza cravatta nella realtà, felpa bianca e jeans nel mondo virtuale. Così si è presentato il primo laureando in Italia del Metaverso.
“Quando sei il primo a fare una cosa, sei il precursore di tutto ciò che verrà dopo di te. Quindi hai delle responsabilità enormi. Insomma: diventi uno standard del futuro”, ha raccontato emozionato il 25enne. Nel cortile del campus ad ascoltarlo e guardarlo attraverso portatili e smartphone c’erano i suoi amici, e ognuno prima dell’inizio della discussione si era dotato di un proprio avatar.
“Un pochino ho capito cosa ha fatto mio figlio perché l’ho seguito, non sono tanto esperta però”, ha ammesso la mamma di Edoardo, “è una cosa troppo complessa, per me soprattutto”. Il ragazzo si è laureato con 109. Ma cosa è il metaverso? “È un universo virtuale parallelo online dove si interagisce tramite avatar ed è possibile socializzare, fare acquisti, fare tutto ciò che si può fare nella realtà. Queste sono le prospettive. È molto più di skype perché può garantire un maggior senso di presenza”.
“Festeggerò anche su Metaverso – ha detto il neolaureato all’uscita -. Ho scelto questo percorso di studi – ha poi aggiunto – per la mia passione per la tecnologia e l’innovazione e ho deciso di discutere la tesi non solo dal vivo ma anche attraverso il mio avatar anche per le persone a me care che non hanno potuto venire a causa delle restrizioni. Erano collegati i miei amici e i miei parenti in Toscana e la mia ragazza”. Circa una quarantina di avatar hanno assistito sulla piattaforma Spatial alla discussione. Anche il relatore, Michele Cornetto, era sia in presenza che su Metaverso.
“Persone a me care non hanno potuto partecipare in presenza per le restrizioni Covid e ho fatto questa scelta per aiutare le persone a partecipare alla mia laurea”, ha spiegato Edoardo. “La laurea e lo studio era per cercare di capire cosa ci aspetta. Non è un’apologia del Metaverso. È stato divertente discuterla in presenza e nel contempo dare la possibilità a chi voleva fruirne dall’esterno di entrare in questo ambiente”, ha detto il relatore.