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Torino, figlio disabile abbandonato e costretto a cercare cibo tra i rifiuti: condannati la madre e il suo ex compagno

Immagine di copertina
Credit: AGF

A Torino una donna e il suo ex compagno sono stati condannati con rito abbreviato a cinque anni e quattro mesi per  maltrattamenti e lesioni nei confronti del figlio disabile di lei. Il ragazzo veniva picchiato, legato ed era stato completamente abbandonato, al punto che per mangiare andava a rovistare nei bidoni dell’immondizia.

A vent’anni era arrivato a pesare 30 chili e sul suo corpo sono stati riscontrati lividi e segni di corda a mani e piedi. I medici hanno trovato anche vermi che uscivano dalle sue orecchie. A raccontare la vicenda è il quotidiano La Repubblica.

“Un caso drammatico: sarebbe stata questione di ore, se non di giorni, e questo ragazzino sarebbe morto”, ha detto durante la sua requisitoria il procuratore aggiunto Cesare Parodi. “Era ridotto così pelle e ossa che io ho visto immagini del genere solo nei campi di concentramento”.

I fatti contestati risalgono al 2021. Secondo la Procura, la vittima – che soffre di un ritardo mentale – è stata sottoposta a una serie di condotte violente avvenute “colpendolo reiteratamente ma anche con costrizioni al letto con cinghie, sopraffazioni, privazioni materiali di cibo” e “facendolo vivere in condizioni igieniche pessime”.

I vicini di casa avevano testimoniato di averlo visto introdursi nella loro proprietà per andare a rovistare nella spazzatura alla ricerca di qualsiasi qualcosa da mangiare.

Sono stati i medici, che temevano di non riuscire a salvarlo, a chiedere l’intervento della magistratura. Il ventenne è rimasto ricoverato in ospedale per circa due mesi e ora vive in una comunità-alloggio.

La madre, che ha altre due figlie, si era difesa scaricando la colpa sull’excompagno, che avrebbe dovuto occuparsi del ragazzo mentre lei era fuori per lavoro. Prima della requisitoria, la donna ha detto di “voler bene” a suo figlio e di non “voler vedere più il suo ex compagno”.

Il Tribunale le ha sospeso la potestà genitoriale e ha stabilito a carico dei condannati una provvisionale di 25mila euro in favore del ragazzo.

LEGGI ANCHE: Medico di base per i senza fissa dimora: approvata la legge. Furfaro a TPI: “Uscire da una condizione di fragilità è possibile”

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