Torino, chiuso un canile abusivo in un condominio
In un condominio a Torino, al piano terra e nel seminterrato della palazzina, si trovava un canile abusivo. È stato immediatamente chiuso e i cani sono stati consegnati ai rispettivi proprietari. I controlli sono scattati dopo che i residenti del condominio hanno segnalato l’ipotetica presenza del canile di via Benevento, in zona Vanchiglietta.
Qualche mese fa gli agenti del Comando Territoriale VII della Polizia Locale insieme ai medici veterinari dell’Asl di Torino avevano trovato otto cani, ma la responsabile ha spiegato che i locali erano affittati a un’associazione che si dedicava soltanto alla loro educazione e riabilitazione. Quando la polizia locale ha effettuato un secondo controllo i cani erano 17 in 140 metri quadrati. Tutti avevano il chip. I locali, inoltre, versavano in scarse condizioni igienico sanitarie. “Sia i pavimenti del piano terra che quelli del piano interrato erano cosparsi di innumerevoli deiezioni e l’aria era intrisa di un odore acre dovuto anche alla scarsa pulizia degli animali”, hanno fatto sapere gli operatori.
La legale rappresentante dell’associazione è stata multata perché gestiva una struttura di ricovero per cani senza autorizzazione sanitaria, titolo necessario per la gestione e accoglienza di cani in numero superiore a cinque e per detenzione di due animali non registrati all’anagrafe canina. Il totale è di quasi 600 euro di multa.
Come riporta Repubblica, l’associazione si è difesa spiegando che “c’è stato un malinteso sul numero di cani, nessuna intenzione di diventare un canile e non parliamo di 140 metri quadri di struttura ma del doppio, per di più in locali che prima erano destinati a un asilo per cani, quindi predisposti all’ospitalità con superfici lavabili e prese chiuse”. E ha aggiunto: “I locali venivano puliti più volte al giorno e i cani uscivano almeno tre, come non avviene nei canili comunali dove dormono sul cemento e non in cucce e divani come da noi”. Inoltre, hanno spiegato che la chiusura è avvenuta per altre ragioni e che hanno fatto esposti ai carabinieri: “Venivamo continuamente importunati dal vicinato, la ragione principale per cui abbiamo chiuso la sede”, hanno detto.