Tivoli, sotto accusa il sistema antincendio dell’ospedale e i soccorsi arrivati dopo 45 minuti
Cosa ha causato l’incendio all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli? Cosa non ha funzionato? Dopo la paura e il dramma, è arrivato il momento di capire le cause e il perché qualcosa è andato storto. La Procura, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e rogo colposo, ha anche disposto il sequestro di alcune aree dell’ospedale, di fatto inagibile. Il ministro della Salute Schillaci ha definito la vicenda una “terribile tragedia” e dopo un sopralluogo sul posto aspetta di capirne le cause “fiducioso nel lavoro degli inquirenti” mentre “il cordoglio ai familiari delle vittime e la vicinanza alle persone colpite” è arrivato anche dalla premier Meloni.
A Tivoli già lo scorso luglio un altro incendio aveva fatto danni nella Asl locale dopo un corto circuito nell’ufficio della formazione del personale, ma adesso in città non esiste più neppure un pronto soccorso: lo si sta cercando di allestire nella palestra che in queste ore ha accolto i pazienti sfollati. “Sarà un punto di primo intervento”, assicura il sindaco, Giuseppe Proietti davanti all’ospedale recintato dal nastro della polizia. “La scientifica sta già lavorando per capire ciò che è accaduto e come sia potuto succedere”, ha detto il governatore del Lazio, Francesco Rocca, rispondendo a chi solleva dubbi sul funzionamento del sistema antincendio. E alcuni sindacalisti aggiungono: “Nell’ultimo periodo qui le squadre di servizio di guardia antincendio non erano più presenti”.
A finire sotto i riflettori è l’intero sistema di sicurezza e di prevenzione: da alcune porte rimaste bloccate ai dispositivi automatici di contenimento del rogo che potrebbero non aver funzionato. Le fiamme sono partite dall’esterno, sul retro della struttura, alimentandosi inizialmente dei rifiuti stoccati per poi propagarsi all’interrato fino al pronto soccorso, con il fumo che ha invaso il nosocomio anche ai piani superiori.
“Abbiamo acquisito numerose immagini dall’impianto di videosorveglianza, da cui abbiamo un quadro chiaro su quanto accaduto e attraverso le quali al momento possiamo escludere il dolo”, ha spiegato il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto, che sottolinea come “nessuno è morto tra le fiamme”.
L’incendio è scoppiato alle 22.30, come confermato dal Centro operativo comunale istituito per l’emergenza. Alle 23 in punto, quindi mezz’ora dopo, è arrivata dall’ospedale la prima chiamata alla polizia per segnalare l’incendio, subito dopo oltre agli agenti sono arrivati anche i carabinieri e in dieci minuti la prima squadra dei vigili del fuoco, con le operazioni di spegnimento e lo spostamento dei malati. Sono passati dunque 45 minuti dallo scoppio del rogo all’intervento dei pompieri. Un ritardo dovuto al sistema antincendio che non avrebbe fatto scattare l’allarme.