È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Il nuovo numero di The Post Internazionale è disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App e da domani, venerdì 6 dicembre, in tutte le edicole
È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 6 dicembre, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere in Italia, storie inedite e reportage dal mondo, e grande spazio alla cultura con alcuni tra i più importanti intellettuali italiani.
Il nucleare può essere la soluzione per arrivare ad emissioni zero? L’argomento è al centro del nuovo numero di TPI con un viaggio alla scoperta degli SMR, i mini-reattori a struttura modulare che possono rivoluzionare il settore. Ecco cosa sono e perché se ne parla (bene e male).
E ancora, dalla Cina agli Usa, dalla Russia all’Europa: ecco tutti i progetti di sviluppo del “nuovo nucleare” in corso nel mondo.
Uno studio stima che se l’Italia sviluppasse un programma nucleare in ambito Ue si innescherebbe un impatto positivo sul Paese da oltre 50 miliardi di euro al 2050. E i reattori arriverebbero a generare il 10% dell’elettricità.
Nonostante i vantaggi, c’è chi dice no al nucleare. Il contributo degli impianti nucleari alla generazione di energia è in calo da 30 anni. Alcuni Paesi hanno dismesso le centrali. Altri vogliono spegnere i reattori. Ecco dove e perché.
In un’intervista a TPI, Chicco Testa spiega perché il nucleare è l’unica soluzione: “La fonte atomica è l’unica che può fornire quantità consistenti di energia, in modo continuo e a potenza costante, per circa 8.000 su 8.700 ore all’anno. Va combinata e non contrapposta alle rinnovabili”.
Il prof. Di Castelnuovo, docente di Sostenibilità alla Bocconi, invece, spiega perché “il nucleare è una scommessa” troppo rischiosa. “Assorbe ingenti somme di denaro pubblico. E per costruire una centrale occorrono 15 anni ma gli obiettivi climatici vanno centrati entro il 2030. I mini-reattori? Oggi neanche esistono”.
Inoltre, un approfondimento sulle scorie nucleari: che fine fanno? L’Italia deve ancora risolvere la grana dei rifiuti radioattivi prodotti dalle nostre centrali nucleari fino al 1987. Attualmente sono in Francia e Regno Unito, ma entro la fine del 2025 dovranno rientrare. Il nostro Paese da anni cerca un luogo dove collocare il deposito unico nazionale. Nessuno, però, vuole ospitarlo.
E ancora, intervista a Cristina Manetti, prima Capo Gabinetto donna della Regione Toscana e ideatrice di una rassegna culturale che promuove l’empowerment femminile: “Una battaglia civile che riguarda tutti. Di strada ne abbiamo fatta ma tanta ce n’è ancora da fare”.
Infine, un approfondimento sul Medio Oriente e sull’ultimo ostacolo che deve affrontare il premier israeliano Netanyahu. La contestata riforma giudiziaria. Il 7 ottobre. Le guerre a Gaza e in Libano. Il mandato di arresto dell’Aja e il processo per corruzione. Il premier più longevo di Israele è sopravvissuto a tutto. Ora però deve risolvere la questione della leva per gli ultra-ortodossi.
Questo e molto altro nel nuovo numero del settimanale The Post Internazionale in edicola da domani e disponibile già da ora nella versione digitale.
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